Divertentissimi pezzi sul virus che ha bloccato il Comune di Milano

di alex il 4 Febbraio 2006

Capita ogni volta: un evento informatico crea un fenomeno di interesse collettivo e quindi giù articoli a parlarne. Zeppi di errori. Questa volta è capitato al nuovo virus che ha paralizzato il comune di Milano, Kamasutra.
Ho fatto in tempo, mentre ero in volo, per divertirmi a leggere uno di questi pezzi, su uno dei principali quotidiani nazionali (indovina indovinello).
Si dice che il virus colpisce attraverso alcuni sistemi, per esempio “Microsoft”, “Adobe” e “Zip”. Bellissimo, il sistema zip. Poi si dice che è inutile cercare di rintracciare il virus con un antivirus, perché il virus disabilita i software “per la pulizia della rete” e che bisogna invece usare uno degli antidoit speciali messi a punto per l’occasione da aziende come F-Secure (insomma, sempre antivirus sono!).
Si vedeva che la giornalista che ha scritto il pezzo non ha mai toccato un computer in vita sua. In questi casi io prendo come esempio mia madre: è imbranata con i computer, ma sa bene che Microsoft e zip non sono accomunabili sotto “sistemi”. E’ come fare scrivere di politica a uno che non capisce la differenza tra destra e sinistra italiana! Perché non si usa lo stesso criterio per chi scrive di tecnologia? Non serve essere esperti, ma almeno avere una vaga idea dell’argomento di cui si parla… Insisto con questa tesi: se le imprecisioni arrivano a quel livello minano la fondatezza stessa dell’informazione data e quindi l’errore di carattere tecnico diventa anche giornalistico.

{ 3 commenti }

Andrea Febbraio 4, 2006 alle 20:58

La cosa curiosa è che Repubblica la storia dei “sistemi adobe e zip” l’ha inserita in ben due articoli. Il primo è questo

http://www.repubblica.it/2005/b/sezioni/scienza_e_tecnologia/sicurezzaweb/kamasutra/kamasutra.html

che è poi quello in cui si sollecitano gli utenti a prendere le dovute precauzioni contro l’imminente arrivo del virus, e il secondo è questo

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimora/rep_nazionale_n_1284283.html

in cui è presente, nonostante l’articolo sia diverso, lo stesso errore.

Errare è umano, perseverare…

Bricke Febbraio 4, 2006 alle 21:23

Parla con un qualsiasi esperto di qualsiasi campo. Ti dirà che i giornalisti fanno errori grossi come case.

La stessa superficialità di cui noi ci accorgiamo è presente in tutti gli argomenti temo.

George Febbraio 16, 2006 alle 13:21

E’ come la storia della P 38 di qualche anno fa……Chissa’ perche’ tutti i revolver cal. 38 erano chiamati P38 che tra l’altro non e’ affatto un calibro 38 ma un 7.65 e/o un cal. 9mm. E questi interdetti di giornalisti ti sbattevano in copertina un bel revolver ed un titolo cosi’: “Quelli della P 38…” L’articolo poi proseguiva con il rinvenimento da parte delle forze di Polizia di una Smith & Wesson P38……ma in che film, dico io. Ma siete proprio dei rapanelli. Documentatevi almeno, massa di sciagurati! Mi vien da pensare che quando devono defecare la facciano nel bidet, perche’ tanto, pensano loro, e’ la stessa cosa della tazza. Mah….

I commenti per questo articolo sono stati chiusi.

Articolo precedente:

Articolo successivo: