In Spagna si va verso gli operatori mobili virtuali

di alex il 4 Febbraio 2006

In sostanza manchiamo soltanto noi. A differenza di quanto scritto da molti, in Italia non sono vietati gli operatori virtauli, ma solo non sono obbligatori e quindi gli operatori mobili non si sognano di aprire la propria rete a un virtuale. Ci sarebbe molto da discutere, ricordo soltanto che qualche giorno fa agcom ha detto in un cominicato stampa che analizzerà il mercato per vedere se è il caso di aprirlo agli operatori virtuali. Uno spiraglio…

Marco mi segnala il pezzo spagnolo nei commenti, eccolo

Competition: Commission endorses, with comments, Spanish regulator´s measure to make mobile market more competitive

The European Commission has endorsed a measure proposed by the Spanish national telecom regulator ‘Comisión del Mercado de las telecomunicaciones’ (CMT) to regulate the market for mobile access and call origination in Spain, but also asked the Spanish regulator to keep the market development under close review. As a result of this measure, so called Mobile Virtual Network Operators (MVNO) will be granted access to the networks of the three Spanish mobile telephony operators Telefónica, Vodafone and Amena. In the future, MVNOs will be able to offer mobile telephony services to their own retail customers and under their own brand name. MVNOs are operators that offer mobile telephony services using network infrastructure leased from other mobile telephony operators. Experience from other Member States has shown that the entry of MVNOs can boost competition with tangible benefits for consumers in terms of lower prices. The Commission’s decision is based on Article 7 of the EU Framework Directive for elec
tronic communications (2002/21/EC), whereby the Commission ensures that there is a consistent application by national regulatory authorities of competition law principles in this sector.

UPDATE
Per chi si vuole fare una cultura 🙂 la nuova posizione Agcom sui virtuali è qui.

{ 8 commenti }

ferd Febbraio 4, 2006 alle 16:16

da quanto mi sembra di aver capito, in effetti l’authority tlc italiana sembrerebbe abbastanza favorevole agli MVNO (http://punto-informatico.it/p.asp?i=57580).
ma sono gli operatori ‘materiali’ a non favorire l’accesso a quelli ‘virtuali’

Marco Febbraio 5, 2006 alle 11:48

Ciao Alex e ben tornato.

Appena ho un po’ piu’ di tempo ne riparliamo. Posto anche il link dove l’autority ( la ns .. ) sta vagliando questa opportunita’.

Marco Febbraio 6, 2006 alle 11:09

Non si capisce , in perfetto stile italico , a cosa si riferisce il procedimento conclusivo e se e’ la risposta alla denuncia che si puo’ leggere qui http://www.cittadinolex.kataweb.it/article_view.jsp?idArt=27804&idCat=311

al capo IV ( disposizioni giuridiche ) punto 59 si legge:

59. Le denunce pervenute all’Autorità fanno emergere, in primo luogo, una serie di comportamenti attuati dai tre gestori di telefonia mobile TIM, VODAFONE e WIND nel mercato dei servizi all’ingrosso di accesso alle infrastrutture di rete, che appaiono assolutamente omogenei nell’oggetto e negli effetti, determinando, in particolare, un impedimento all’accesso alle reti mobili esistenti da parte di operatori alternativi, con la conseguenza di mantenere l’attuale struttura oligopolistica e verticalmente integrata dell’offerta di servizi, all’ingrosso e al dettaglio, di telefonia mobile.

Ora vorrei capire , durante l’indagine si evidenzia da parte della AGCOM un PDC ( posizione dominante collettiva ) , dopo un anno stando al comunicato , non esiste piu’.

Qui sarebbe da denunciare l’AGCOM !!

Marco Febbraio 6, 2006 alle 11:26

Ma il punto piu interessante dell’articolo precedente e’ il 75:

75. Secondo la consolidata giurisprudenza nazionale e comunitaria, il rifiuto a contrarre (o l’applicazione di condizioni contrattuali inique e discriminatorie) è illecito laddove sia posto in essere da una o più imprese in posizione dominante o con la titolarità in esclusiva di una risorsa intermedia, indispensabile per la produzione di un bene secondario, nei confronti delle imprese che necessitano di tale input per offrire il bene secondario medesimo, con l’intento di monopolizzare quest’ultimo mercato.

ho detto tutto …. diceva un amico partenopeo ….

Marco Febbraio 9, 2006 alle 16:37

UPDATE.

E’ vero che l’AGCOM ha comunicato come segnala Alex la chiusura dell’indagine sul mercato 15 ( accesso alle risorse di rete mobile ) , ma il procedimento da me segnalato e’ dell’AGCM ( autorita garante della concorrenza e del mercato). Chi dei 2 vincera’ , visto che l’AGCM ha rilevato posizione dominante ?

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