Proxitalia, Anonymouse, Google Translate. Tre dei tanti modi per aggirare l’ultimo filtro tutto made in Italy: quello al torrent site BtJunkie. Provare: http://proxyitalia.com/btjunkie.org.
Funziona anche contro l’altro già famoso filtro a The Pirate Bay. Certo, calerà comunque il numero di visitatori italiani a BtJunkie (quelli a The Pirate Bay sono scesi del 70 per cento). Ma perlopiù perché gli stessi contenuti sono raggiungibili, direttamente e con meno fatica, su altri canali. L’industria discografica certo lo sa, eppure continua la battaglia.
Nel caso delle pre-release di album o con film appena usciti in sala colpire i link al download può avere ancora senso…almeno rallenti (un po’) la diffusione e salvi (un po’) del business di quelle opere. Contro i torrent site il vantaggio è meno intuibile. Allora si tratta forse di mantenere fermo un principio, mirando a ottenere filtri sempre più facili, automatici. Lottando insomma per un futuro in cui sarà davvero difficile trovare contenuti pirata. Le norme Agcom in arrivo potrebbero essere un buon passo avanti in quella direzione.
{ 1 commento }
se è vero che un cd audio,o un dvd (film) o videogames,non è un genere di prima necessità,e quindi non necessari da comprare,è altrettanto vero,che il costo di tali prodotti,è inaccessibile a molte tasche!!!!da ciò,ne consegue che,i veri pirati,che uccidono il commercio di tali prodotti,danneggiando gli “artisti”,sono proprio loro!!!!per incrementare le vendite di tali prodotti e invogliare a comprare solo prodotti a marchio siae,basta calare di prezzo,e non rapinare un povero cristo che ha la sfortuna di amare la musica!!! e ribadisco rapinare!!!perchè di rapina si tratta!!legalizzata con la complicità del governo!!!!!!
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