E alla fine finiscono sotto inchiesta tutti i big dei cellulari (eccetto Samsung), non solo Apple e Google. Con l’accusa di tracciare gli spostamenti degli utenti. Sono curioso di sapere che cosa c’è di vero in questa storia. Perché qualcosa che non sapevamo e che è vero di certo uscirà fuori, ne sono convinto. Troppi ricercatori hanno scoperto troppe cose. E la dice lunga anche la risposta di Steve Jobs: “non non tracciamo, ma lo fa Google”.
Potrebbe essere il disvelamento del Paese dei Balocchi. Il successo delle applicazioni smartphone è stato sostenuto (anche, soprattutto?) dal loro basso costo…che si sono potuti permettere perché stavano facendo un uso “particolare” dei dati degli utenti, convertiti in moneta sonante per i pubblicitari.
Poi magari l’utente medio se ne frega e preferisce comprare a 79 cent l’ennesimo giochino, ma almeno che sia informato su dove finiscono i suoi dati. Si potrebbe obiettare che passa il mare tra essere informati ed essere consapevoli dell’importanza della privacy…ma questo è un altro discorso.
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