Gatti e bestemmie

di alex il 6 Gennaio 2011

Proteste per le bestemmie al grande fratello. Si fa notare che la Rai invece non è stata tenera con Bigazzi che consigliava di cucinare i gatti.

Credo che la bestemmia nel gf non vada punita, mentre è giusto stigmatizzare chi propone una pratica violenta contro i gatti.

Perché?

Rispondiamo per punti.

a)In base a quale principio l’ascoltatore cattolico ha diritto di seguire gf senza sentire bestemmie? E’ incoerente chiederlo. Il gf rappresenta il livello minimo della popolazione, nel quale c’è anche la bestemmia. E’ come pretendere di andare al cinema a vedere i Vanzina senza trovarci poi donne scosciate. Ma forse all’ascoltatore cattolico sta a cuore che la tv non incoraggi le bestemmie. Stia tranquillo: chi guarda il gf non ha bisogno di questi incoraggiamenti.

b)Proporre di cucinare i gatti invece è un po’ come consigliare di picchiare i bambini che non fanno i compiti. O la propria moglie che si rifiuta di fare sesso. E’ un consiglio figlio di una società fortunatamente in via di estinzione, dove la violenza sui più deboli e sugli animali di ogni tipo (anche quelli di affezione) era normale. E’ insomma un consiglio che soffia contro l’evoluzione della società e per questo motivo va stigmatizzato. Ciò detto, non credo nemmeno sia giusto censurarlo, ma criticarlo e metterlo in ridicolo sì. Perché credo anche che l’evoluzione della società passi dalla critica, non dalla censura, delle posizioni pericolose.

{ 6 commenti }

Riccardo Gennaio 6, 2011 alle 15:38

D’accordo con il punto uno ma non con il punto due. Non riuscirò mai a capire la tendenza a scandalizzarsi di fronte ai gatti o ai cani mentre i poveri conigli o polli possono rosolare in pentola senza problemi. Per me personalmente non c’è alcuna differenza fra un gatto e un coniglio e il fatto che il primo sia venduto al supermercato in comode vaschette mentre il secondo ospitato in casa come se ne fosse il padrone va ricercato più in abitudini culturali. Io personalmente non avrei alcun problema a farmi un gatto alla cacciatora.

Matteo Gennaio 6, 2011 alle 21:10

Già, ma non è altrettanto buono! 🙂

Gianfranco Gennaio 9, 2011 alle 13:29

“l’ascoltatore cattolico a diritto di seguire gf senza sentire bestemmie?”
…per un giornalista (spero in un errore di battitura) questa “a”, voce del verbo avere, senza la “h” dovrebbe essere una bestemmia!!!

alex Gennaio 9, 2011 alle 13:32

Era un errore di battitura, come altri. Non siate così severi

matteo Gennaio 11, 2011 alle 11:34

Rassicuro Riccardo: il gatto è buono!
In Veneto (mi dicono) non mangiano il cavallo. Peccato veniale.
Nelle zone rurali del Brasile non si mangia il cavallo. Peccato veniale.
In India ( mi dicono) non mangiano le vacche. Peccato veniale.
Nel Sahel non mangiano le torte alla panna e nemmeno il caviale.
Ma il gatto è buono da mangiare. Dipende da come cresce e muore.

lica Febbraio 2, 2011 alle 13:12

quello sui gatti, più che un consiglio, era una testimonianza sull’italia povera degli anni 40-50

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