Si legge in una lunga lettera del Comitato di Redazione:
“Per potenziare davvero, e non solo a parole, l’informazione online occorrerà investire. Perché oggi la redazione del quotidiano può scrivere per la carta stampata su un sistema editoriale ma per contribuire al web deve passare per assurdi scambi di email e di file. Lo stesso vale per i colleghi della redazione online, per capire quali sono le sue richieste e se convenga davvero, o no, passare da una informazione specialistica a una generalista? Soprattutto, quando sarà valutata l’opportunità di insistere ancora con la cessione gratuita sul web di contenuti di qualità, prodotti con costi non irrilevanti? Di studiare forme di abbonamento e/o di pagamento spot, anche tramite la strada dei micropagamenti, come stanno facendo da tempo i nostri concorrenti internazionali e altre primarie case editrici nazionali? Quando la società si attiverà per far cessare la riproduzione gratuita in rete dei contenuti del giornale, pur coperti da copyright, e procedere così al recupero di questa massa di ricavi che oggi sfugge al conto economico?”
Ho sempre pensato che se c’era un giornale con qualche speranza di far quadrare il modello di business pay sull’informazione online era il Sole24ore, per le analogie con il Wall Street Journal. Anche se mi immagino che solo parte dei contenuti, quelli più utili a decidere investimenti per esempio, potrebbero essere a pagamento.
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Leggo quotidianamente IlSole24ore online e qualche volta quello cartaceo. Per la qualità non c’è assolutamente paragone, su cartaceo le notizie sono più approfondite. La versione online potrebbe sfruttare delle potenzialità che attualmente non vengono considerate. Onestamente se la qualità si mantiene tale non so se valga la pena leggere il contenuto sul sito, ma spendere 1.50 euro e prendersi la versione cartacea (purtroppo). Loro fanno riferimento al Financial Times, ma si parla di due livelli di approccio differenti.
Il Sole è un giornale cartaceo che non ha a mio parere eguali, sui temi economici e finanziari, tra i fratelli cartacei. Tuttavia se si naviga la Rete i competitors sono diversi, credibili e maggiormente dinamici. Pensate solo ai blog di autorevoli nomi dell’economia italiana.
Credo che il “treno della Rete” vada colto non tanto per evitare la diffusione (leggi: condivisione) del sapere che il Sole mette a disposizione tra i cittadini della Rete, perchè questo è il web baby! ma piuttosto per evitare che il cartaceo destinato a morire anche in Italia, non abbia una speculare edizione web altrettanto credibile, completa, accessibile. Ben vengano le modalità di abbonamento a pagamento, se queste servono per accedere ai servizi aggiuntivi per gli operatori del settore, (Il Sole in questo è apripista), male se per accedere ad un articolo e poterlo leggere, condividere, ritwittare, ho necessità di un abbonamento. Si vada a mostrare al Comitato di redazione cos’è il web 2.0, cos’è la partecipazione e la diffusione virale delle informazioni, si spieghino le licenze Creative Commons. C’è un altro modo per rimpinguare le casse senza toglierci il piacere dell’informazione: eliminare la carta, non i lettori.
repubblica ad esempio sta sperimentando il quotidiano digitale http://quotidiano.repubblica.it/home e lo vende a 50 centesimi al giorno
Leggo Il Sole il giovedì (per Nova 24) e la domenica per l’inserto culturali; sono abbonato alle edizioni elettroniche di Repubblica e La Stampa, non mi spiacerebbe una forma di abbonamento che permettesse di evitare la carta rosa, ma le forme di abbonamento previste non sono compatibili con la lettura periodica ma non quotidiana.
“Anche se mi immagino che solo parte dei contenuti, quelli più utili a decidere investimenti per esempio, potrebbero essere a pagamento.”
Nel 2004, in seguito all’arrivo dei Landi e dei Giacomini, venne deciso di proporre la formula del pagamento, tramite IVR, dei contenuti di NetManger.it (un prodotto editoriale di ottima qualità e all’epoca forse il principale concorrente di 24Ore) con lo strabiliante risultato di fare perdere alla testata il 90% dei contatti quotidiani. Magari erano tempi diversi, ma mi rimane qualche perplessità sull’esito dell’operazione se non legato a una chiara strategia. In ogni caso, auguri.
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