Come volevasi dimostrare, alla Pisanu non si sfugge. A dispetto di quanto uscito su tanti siti e giornali nei giorni scorsi, ora si apprende che anche il WiFi di MCDonald’s, sebbene gratuito, ha una procedura d’identificazione obbligatoria dell’utente.
La pagina che si apre, dopo la connessione all’hot spot, ha un modulo, dove inserire nome, numero del documento d’identità e un numero di cellulare, dove arriveranno via sms i dati dell’account.
Sarebbe stato meglio un sistema per chiamare o mandare direttamente un sms a un numero (indicato presso il fast food) e ricevere così l’account sul cellulare. Come avviene negli hot spot gratis della provincia di Roma. Ma a caval donato…
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Io sono d’accordo totalmente, anzi questa è la procedura che tutti gli internet cafè dovrebbero applicare perchè è possibile commettere qualsiasi crimine informatico da là e chi ci andrebbe sotto accusa? Ovviamente il gestore stesso… ora basta, chi naviga DEVE essere identificato e si assuma le proprie responsabilità.
Quella di McDonald è la procedura più legale possibile.
Chi offre connettività non può sperare che la sim sia stata registrata con i dati corretti.
L’operatore mobile non è tenuto a farsi carico di oneri per l’identificazione dell’utente in caso di abusi su reti altrui.
nice to know 很高兴 aaaaa
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