Conversazioni pubbliche e private

Blog Generation di Granieri attende la quarta edizione e uno dei nuovi temi che includerà è

il concetto del valore dei link. Quando ho scritto il testo (agosto 2004) le conversazioni erano totalmente incentrate sui blog (i social network, quelli che c’erano, erano ancora un fenomeno di nicchia) e monitorabili attraverso repository (come Technorati) o attraverso Google, che aveva un ruolo centrale nell’accesso ai contenuti. Era una situazione di «Tutto Pubblico» (direbbe Fabio) mentre oggi buona parte delle conversioni avviene nei diversi ambienti sociali e in quegli stessi ambienti (Twitter, Friendfeed, ecc.) si gioca molto del matching che porta un lettore interessato al contenuto che gli interessa.

Granieri si pone il problema che molti altri ambienti in cui la discussione prosegue (Facebook ad esempio) sono più complicati da monitorare.

e’ una consequenza del fatto che la conversazione (o meglio, parte di essa), con i nuovi strumenti, tende a essere più legata alla relazione tra gli utenti che la conducono. Si può parlare forse di contrapposizione tra pubblico e privato, come due insiemi che si incontrano e sovrappongono al centro e con un grado di relazione tra lettore e autore via via decrescente man mano che ci si sposta verso l’insieme pubblico (e viceversa) (se non fossi pigro a questo punto farei un grafico).

Però secondo me la difficile monitorabilità delle conversazioni sotterranee è un falso problema. Tendenzialmente, la grande conversazione adatta gli strumenti usati all’esternalità (cioè al loro grado pubblico) dei contenuti e quindi cose di rilevanza fuori dalla cerchia degli amici tendono ad affiorare in luoghi pubblici come i blog. Magari dopo essere maturate all’interno dei circoli privati, ma poi emergono per il bisogno di comunicazione esterna che portano con sé.
Piuttosto sarà interessante notare come i contenuti pubblici saranno influenzati da questa maturazione, come un buon vino nelle cantine, all’interno dei circoli privati.