Interessante riflessione sul Nytimes sul Wsj. Nel ’29 la gente andava nei cinema. Ora è più economico: giocano online, usano i social network. L’articolista la chiama, con una definizione molto azzeccata, “anestesia sociale”. Ma non è una cosa brutta: è un modo per evitare la depressione e quindi conservare forze per trovare lavoro. Per continuare a cercarlo, senza perdere le speranze. Perdere le speranze: è quello che rende tante persone del sud Italia, spesso donne, disoccupate di lungo corso, ma fuori anche dalle statistiche di disoccupazione. Hanno perso finanche le speranze di trovarlo, il lavoro. E se quelle della generazione di mia madre ancora trovavano un senso, le attuali 30enni si disperano: tante ne ho conosciute che sono andate a psicofarmaci. Chissà se è meglio Facebook.
La prima grande crisi nell’era di internet
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{ 3 commenti }
Alessandro,
l’articolo linkato è del Wall Street Journal, ciao,
Albert.
Molto interessante questo articolo!
Grazie
Hotel Varese
womb subscriber
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