La prima grande crisi nell’era di internet

di alex il 3 Febbraio 2009

Interessante riflessione sul Nytimes sul Wsj. Nel ’29 la gente andava nei cinema. Ora è più economico: giocano online, usano i social network. L’articolista la chiama, con una definizione molto azzeccata, “anestesia sociale”. Ma non è una cosa brutta: è un modo per evitare la depressione e quindi conservare forze per trovare lavoro. Per continuare a cercarlo, senza perdere le speranze. Perdere le speranze: è quello che rende tante persone del sud Italia, spesso donne, disoccupate di lungo corso, ma fuori anche dalle statistiche di disoccupazione. Hanno perso finanche le speranze di trovarlo, il lavoro. E se quelle della generazione di mia madre ancora trovavano un senso, le attuali 30enni si disperano: tante ne ho conosciute che sono andate a psicofarmaci. Chissà se è meglio Facebook.

{ 3 commenti }

Albert Antonini Mangia Febbraio 3, 2009 alle 16:25

Alessandro,
l’articolo linkato è del Wall Street Journal, ciao,

Albert.

MArco Febbraio 3, 2009 alle 22:08

Molto interessante questo articolo!
Grazie
Hotel Varese

Anonimo Novembre 6, 2009 alle 10:53

womb subscriber

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