Segnalo una conferenza molto particolare. Con alcune persone che conosco e stimo. Non si parla abbastanza di questi temi
A Milano, il prossimo 8 aprile 2008, si svolgerà la quarta edizione della Italian Biotech Law Conference che si occupa – per prima in Italia – degli aspetti tecnici, giuridici e informatici dell’uso del database del DNA come strumento di indagine giudiziaria.
L’evento di quest’anno, sul tema Gen-Etica e BioBanche: tra mercato e schedatura giudiziaria è dedicato all’analisi dei temi di frontiera che coinvolgono le biotecnologie, l’informatica e le questioni normative.
Sempre più spesso i fatti di cronaca nera portano alla ribalta l’importanza investigativa delle tracce di codice genetico rinvenute sulla scena del crimine. Ma su questo modo di usare il DNA ci sono ancora troppi miti che possono creare false convinzioni e generare aspettative irrealistiche.
Guido Romeo, giornalista di Nòva – IlSole24Ore, modera il tavolo di confronto fra biologi molecolari, esperti di sicurezza informatica per fornire un quadro chiaro e comprensibile dello “stato dell’arte”, non solo agli addetti ai lavori ma anche a chi è interessato a capire come questi nuovi metodi investigativi cambieranno la vita di tutti noi.
Parteciperanno ai lavori
Giovanni Boniolo (Università di Padova – IFOM Milano), Leonardo Biondi (Biopolo), Andrea Cocito (Campus IFOM-IEO), Stephen Firth (Firth Consulting), Salvatore Pece (Istituto Europeo di Oncologia), Andrea Monti (ALCEI).
Il prof. Leonardo Santi presidente del Comitato Nazionale Biosicurezza, Biotecnologie e Scienze della Vita, presso il Consiglio dei Ministri, chairman della conferenza ha dichiarato: “Lo sviluppo della ricerca medica consente nuove frontiere per la prevenzione, la diagnosi e la terapia, utilizzando materiale biologico che viene conservato in modo accurato. Questa possibilità può essere anche utilizzata a scopo forense al fine di ridurre reati più ripetitivi. In entrambi i casi è però necessario il rispetto di garanzie sia scientifiche che di natura etica”.
Nelle tre precedenti edizioni, grazie alla partecipazione di scienziati e giuristi, la IBLC ha affrontato temi come La ricerca bioinformatica fra circolazione delle informazioni e tutela della proprietà intellettuale (2004), La protezione dei beni biotecnologici fra mercato, libertà del codice e libertà di ricerca (2006) e lo scottante Chi possiede la bioinformazione? (2007).
L’accesso alla conferenza è libero ma per gestire la capienza della sala è necessaria la registrazione, inviando nome, cognome, e-mail e numero di telefono:
via fax allo 02-39195246,
via e-mail all’indirizzo iblc (at)iblc.net via web, registrandosi sul sito http://www.iblc.net
Cos’è la IBLC
La sigla “IBLC” sta per Italian Biotech Law Conference, la prima conferenza scientifica italiana a occuparsi in modo interdisciplinare, di life science, information technology e diritto.
Per informazioni e contatti
e-mail: iblc(at)iblc.net
mobile: 335 5668996
fax: 02 39195246
web: www.iblc.net
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