La gente si fida di meno dei giornalisti, della pubblicità e di più degli “sconosciuti esperti”. C’è certo il segno di Internet in questa svolta compiuta in 10 anni (negli Usa). Vediamo la tabella
Come cambia la fiducia grazie a internet
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Dei giornalisti non ci si è mai fidati, ognuno tende a vedere le cose a modo suo e del suo giornale nonchè del suo ideale, probabilmente prima non c’erano fonti diverse, invece adesso è bellissimo: vedi wikipedia, la prima che mi viene in mente, i forum, i blog… chi vuole approfondire un argomento può imparare tantissimo in poco tempo e la cosa è davvero bella, peccato spaventi sicuramente la chiesa e tanta altra gente che specula sull’ignoranza altrui.
Sono francesco da Corinaldo (An), vi segnalo Polis il mio blog amatoriale sulla Politica, sarei lieto se lo potete inserire tra i vostri link:
http://www.polisfs.blogspot.com
Non sono convinto che sia tutto così positivo. Per carità, la stampa di errori ne ha fatti, fa e farà moltissimi, ma scuramente, in molti casi, ha mezzi e risorse per garantire più cura e autenticità di qualche blog. Coi blog, per quanto ben fatit, si rischia quello che amo definire “effetto tam tam”: qualcuno mette in giro una voce, magari ben confenzionata, e poi tutti a riprendere e diffondere quella notizia, senza verificarla. Ripeto: questa è purtroppo una pratica anche giornalistica, ma nella mia esperienza (discreta), ho visto molte più riviste intente a verificare le informazioni di blogger che facciano altrettanto. A me personalmente è capitato di vedere il modo in cui è stato trattato Windows Vista (è un esempio): qualche saccente ha messo in giro delle voci su presunti problemi di questo sistema operativo (premetto che lo conosco piuttosto bene), e tutti i blog a scrivere di questo. Io mi son preso la briga di verificare, scoprendo che questo problemi NON sussistevano, e ho posto le mie critiche all’autore delle notizie. Il quale mi ha esplicitamente risposto “bè io Vista non l’ho certo provato, ci macherebbe, però la notizia l’ha data il sito XXX”. Però ormai la frittata era fatta: i blogger avevano diffuso la notizia e non c’era verso di far cambiare idea ad autori (anzi “dispacciatori”) e lettori. Al contrario, alcune riviste sino presela briga di verificare le mie verifiche (scusat eil gioco di parole) e, fatto questo, pubblicarle.
Il concetto è che l’informazione non è mai sicura, ne online ne cartacea, ma se proprio dovessi scegliere, mi affiderei a qualcuno che viene pagato per farla. Certo, esstono anche blog che fano di questo il loro mestiere, ma mica ho detto che sono tutti inaffidabili. AH, ultima cosa: occhio a Wikipedia. I moderatori italiani sono MOLTO, e riepeto MOLTO, tendenziosi. Certe descrizioni sono ricchissime di appellativiU/aggettivi, positivi e negativi, che verrebbero messi al bando in qualunque altra edizione. Guardate quindi quella inglese, molto più obiettiva e, a mio avviso, davvero libera.
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