Una regola fantasma di italiano

di alex il 9 Maggio 2007

A chi ama la buona lingua consiglio il sito di Fausto Raso. Spiega i perché di alcune regole e corregge errori comuni (e meno comuni). Tra i tanti miei errori che ho trovato lì corretti (scopro che è sbagliato scrivere “xxx e non.”, prima del punto “non” non si può mettere; bisogna dire “xxx e no.”, per esempio: “gli intervistati sono europei e no.”) ho trovato anche conferma a una cosa che ho sempre pensato e per cui una volta ho anche litigato con l’editor di un portale online.
La regola fantasma che vieterebbe la virgola prima della e.

La congiunzione “e” si può mettere prima e dopo la virgola (dipende dal “sentimento” che si vuole esprimere).

“Trascrivo- scrive Fausto raso- ciò che dice, in proposito, il compianto linguista Aldo Gabrielli:
La virgola prima di “e”
Continua a venir insegnata nelle scuole un’altra regola fantasma: “prima della congiunzione e non si mette mai la virgola”.
Abbiamo detto che la virgola e tutti gli altri segni di interpunzione hanno una funzione essenzialmente stilistica, e il loro uso non può essere regolato che molto genericamente dalla grammatica. Essi sono come le pause musicali: mettendo, togliendo, spostando una pausa, la musica cambia. Per esempio, possiamo dire che “Marta è una donna giovane e bella”; ma possiamo anche dire, volendo sottolineare con una breve pausa la seconda qualità, la bellezza: “Marta è una donna giovane, e bella”; come a dire “e anche bella”. In quali casi metteremo dunque questa virgola? In tutti quei casi in cui si voglia, con quel segnetto, dar risalto a un particolare elemento del periodo, anche se questo elemento è preceduto dalla congiunzione e. Sentiamo come usava queste pause il Foscolo ne I Sepolcri: “Si spandea lungo nei campi / di falangi un tumulto e un suon di tube / e un incalzar di cavalli accorrenti, / scalpitanti su gli elmi ai moribondi, / e pianto, ed inni, e delle Parche il canto”. È un esempio lampante: le prime due e, nessuna virgola, poiché il periodo deve svolgersi sciolto, precipitoso; le ultime tre e, tutte precedute dalla virgola, che spezza il periodo in tre pause brevi e solenni.
Ma non solo le virgole possono precedere la congiunzione e; tutti i segni di interpunzione possono precederla, perfino il punto fermo. Riprendiamo I Sepolcri: “Ivi Cassandra… / venne; e all’ombra cantò carme amoroso, / e guidava i nepoti, e l’amoroso / apprendeva lamento a
giovinetti. / E dicea sospirando: Oh, se mai d’Argo…”.

{ 10 commenti }

Fabio Metitieri Maggio 9, 2007 alle 20:21

Mah…. sei laureato in lettere e filosofia, fai il giornalista da qualche anno, e aoncora non sai queste cose? Ah, andiamo bene…

Anyway, ti consiglio di lleesere il Prontuario di punteggiatura, di Bice Mortara Garavelli (Einaudi).

Ciao, Fabio.

alex Maggio 9, 2007 alle 22:25

CHe fosse una regola fantasma lo sapevo già, li ho trovato conferma.

Stefano Maggio 10, 2007 alle 8:41

In inglese, la virgola prima della “e” negli elenchi è la regola più usata (es. “red, white, and blue”), anche se ci sono anche da loro delle voci dissenzienti.

http://www.protrainco.com/essays/serial-comma.htm

Sandro Maggio 11, 2007 alle 22:35

Ho vissuto 6 anni in Spagna ed ho osservato il rispetto per la integrità linguistica difesa come un patrimonio irriunnciabile da ciascuna comunità autonoma. Sia in Castellano che in Catalano tutti i termini tecnici ed economici sono trdotti e normalmente usati da tutti, cosi “gateway” diventa “pasarela”, “file” “fichero”, “router” “enrutador”, ecc. In francia esiste un modello comportamentale analogo. Ho pensato più volte di realizzare un vocabolario tecnico informatico on line. Perche non partiamo dal dire Calcolatore e non Computer, nel dire archivio invece di file, ed instradatore invece di router?

Lunar Maggio 11, 2007 alle 23:46

Per carità Sandro, ci vuoi portare indietro di 30 anni. Certi discorsi, in Italia, sono già stati affrontati e superati… per fortuna. Lasciamo i francesi con il loro or(d)inatore e gli spagnoli con i loro fichero.
Oltretutto mi fai ricordare di alcuni manuali tecnici tradotti dall’inglese all’italiano dove la parola clock diventava orologio che accoppiato al bus di sistema ci dava direttamente l’orario degli autobus.

Alessandro de Lachenal Maggio 13, 2007 alle 2:41

Per raddoppiare Fabio Metitieri, ti consiglio un altro libretto uscito nella stessa collana (Laterza…) di quello consigliato da lui: R. Serianni, _Prima lezione di grammatica_, qui appresso il link per saperne qualcosa di + http://www.laterza.it/scheda_libro.asp?isbn=9788842079194 (ah, questi giorni lo trovi anche scontato! no, non è pubblicità, davvero 😉
CIAO

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