Un idraulico viene a casa tua e ti ripara un tubo. Alla fine del lavoro, gli dici: mi dispiace, ma abbiamo cambiato idea e il tubo non ci serve più. La policy della nostra famiglia è di pagare solo l’utilizzato non il richiesto. L’idraulico non ha diritto a tirarti una chiave inglese in testa? Fuori di metafora, a denunciarti per insolvenza? E allora perché i nostri diritti di freelance, liberi professionisti come gli idraulici, sono continuamente calpestati dagli editori, in combutta con le redazioni? Beninteso, a onor del vero questo non avviene in tutte le testate né negli stessi modi. Ci sono altri modi più sottili. Del tipo: rimandare la pubblicazione del pezzo per motivi interni e poi chiederti di aggiornarlo (gratis). O di rivederlo in un altro contesto. Anche questo è un sopruso e se ci siamo davvero abituati a considerarlo normale siamo ancora molto lontani dal sollevare la testa.
La rabbia del freelance
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Sentiamo un pò, tu che fai per evitare questo “sopruso”? Non mi voglio perdere la risposta.
ipocrisia, credo tu sia il primo che messo nella condizione di dettare legge ti comporti nei modi che denunci. E’ la vita ragazzo e tui che fai l’uomo di mondo dovresti averlo capito da un pezzo, soprattutto calcolando che parli bene ma messo nella condizione di cui sopra razzoleresti sicuramente male.
Credi che io sia, razzolerei? Hai la sfera di cristallo per prevedere che cosa farei se fossi editore, capo redattore?
Anonimo ridicolo
@anonimo: sei davvero ridicolo.
Alex io sono d’accordo con te.
Questa volta concordo. Senza se e senza ma. Aggiungo: la cosa più brutta è sentirti sempre…un estraneo.
E’ un brutto mondo, quello del giornalismo italiano… la politica dovrebbe fare di più, ma non lo fa… i freelance dovrebbero scioperare duro, ma non lo fanno… mah!? Se si aspettano favori dai professionisti, comodi al loro desk con aria condizionata e tresche di redazione da coltivare, si sta freschi… la vedo dura, molto dura, al momento…
@anonimocheragionaesa: mi sa che ti sei scoreggiato il cervello, baby…
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