Sta proseguendo il dibattito sulle responsabilità del blogger, su blog autorevoli come quello di Gilioli, ideale per questi temi perché lui è sia un giornalista “top tier” sia un blogger a tutti gli effetti, per il linguaggio usato, l’apertura nei confronti della discussione (all’opposto rispetto ai monologhi di un beppe grillo).
La discussione filologica sulle repsonsabità dei blogger- anche qui intrapresa un po’ di tempo fa- è segno che siamo ancora nei primi tempi di autodefinizione del medium. Forse fra qualche anno il dibatttito scemerà ma adesso hanno torto coloro che lo considerano trito. C’è bisogno invece di porsi queste domande, perché- come scrive Gilioli in un’opinione che già avevo espresso su questo blog-
Mi pare interessante la tesi di Mantellini secondo il quale forme di comunicazione nuove necessitano di norme comportamentali diverse e solo in parte mutuate dal “vecchio” giornalismo.
Vero e giusto, ma credo che sarebbe comunque segno di crescita e di maturità, per i blogger di qualità, sottrarsi alla tentazione dell’irresponsabilità rispetto ad alcuni abc della comunicazione (come, ad esempio, un minimo di controllo delle fonti precedente l’emissione di pareri assertivi). Ne va, tra l’altro, proprio della loro credibilità.
E’ chiaro che- mi sento di aggiungere- spesso nemmeno i giornalisti controllano le fonti, quando scrivono di tecnologia. Segno ne sono tutte le castronerie scritte sulla sentenza di cassazione che avrebbe legittimato il peer to peer pirata. Anche se i blogger fanno spesso un errore in più: non solo non controllano la fonte e danno la notizia errata ma ci ricamano pure sopra, dando giudizi senza argomentare e così riducendosi al livello di bar sport.
{ 11 commenti }
eh si, gli opinionisti di Buona Domenica sono sbarcati in rete….
Complimenti per il blog
Io non parlei solo di “castronerie” visto che chi “ingenuamente” ha letto il commento sulla sentenza in questione è stato spinto a continuare a scaricare convinto di non commettere reato… ha messo in rete siti o blog da cui si può scaricare materiale coperto dal diritto d’autore… citando nella sidebar proprio queste “castronerie”…. la responsabilità dell’istigazione dove la mettiamo?
Almeno questo blog possiamo lasciarlo integro?
o voi del bar sport dovete arrivare fin qui?
Avvocato vuole capire che la questione è un’altra o no?
legga attenta mente il post di Longo e provi ad interpretarlo con un pò più di distacco.
vedrà che il suo commento è impertinente.
“Hurricanepolimar” direi che è impertinente dare al sottoscritto dell’avventore del bar dello sport… “integro” rispetto a cosa ? alla bagattella se chi non è iscritto all’Ordine dei giornalisti debba rispetto alla deontologia giornalistica? questa è fantascenza… a no “biodiversità” … ma se vogliamo giocare sullo stesso piano allora come vi permettete voi giornalisti di commentare e giudicare le sentenze se non siete giuristi? prendetevi le vostre responsabilità per “le istigazioni” prima… e poi forse possiamo parlare di “integrità”
Avvocato, mi consenta! Ma insomma, questi commenti sono assolutamente impetirtinenti!!
E poi l’ha chiesto il permesso di parlare? Come si permette?
Non si imtrometta nelle autoreferenzialità incrociate dei giornalisti!
Non sa forse che il Gilioli ha parlato di biodiversità fra loro e i blogger?
🙂
è curioso notare che il 90% dei blogger italiani parla di altri blog e di altri blogger, mentre nel resto del mondo i blogger pensano a progetti davvero rivoluzionari. Insomma, si rischia di passare da intellettualoidi che tanto parlano e nulla stringono: ma che bravo quel blogger, ma brutto quel blog, ma perchè scriviamo queste cose sui blog, ecc, ecc. Insomma, è tempo e ora ch ei blogger italiani si diano da fare senza autocelebrazionismi. Non so se ho reso l’idea.
Per i blogger “autorevoli” vale il principio delle citazioni nelle pubblicazioni universitarie. Ho notato come si creino loop di blogroll, dove un un gruppo di autorevolenzia lodandosi e tracciandosi reciprocamente.
Questo sistema attrae oviamente una nube maggiore di lettori, che poi “entra nel giro”, e qualcuno pensa anche “per le corna di cento alci, guarda in che bella comunità sono capitato”. In realtà, è un’eccellente strategia di marketing. Quanto voluta non posso saperlo, però, “per mille tamburi”, funziona.
Condivido pienamente cio’ che ha detto l’Anonimo del messaggio numero 6. Servono contenuti, non pippe mentali. Il dramma italico.
Il media autoreferenziale: la metacomunicazione, ovvero comunicazione sulla comunicazione.
IL DIARIO DI UN ESATTORE,E’IL MIO RACCONTO MODESTO DI UNO SFIGATO IN PERENNE ATTESA DI GIUDIZIO PER ESSERE ANDATO A LAVORARE IN BANCA!COSI’TUTTI POTRANNO LEGGERE,COME SIAMO MESSI!
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