Lo sta per varare il governo inglese. A riguardo ho un parere impopolare e che potrebbe essere scambiato per nazista. E cioè do ragione al governo inglese. La ragione è che se uno si fa male da solo, mangiando troppo e fumando, poi non può andare a piagnucolare assistenza medica al pari di chi è si è ammalato senza averne colpa. Se i soldi del welfare fossero infiniti, che bello, si può pure stare tutti allo stesso livello. Ma in penuria di risorse serve fissare una gerarchia, che tra l’altro è educativa di comportamenti autolesionisti. Ognuno è libero di farsi del male. Ma nel momento in cui questo suo farsi del male da solo va impattare sulle risorse della società allora deve fare i conti con le regole.
E poi: puoi essere obeso o fumare. Ma entrambe le cose mi sembra sinceramente troppo, è come trapiantere continuamente organi a chi poi se li fotte con il bere. Non è meglio darli con priorità a chi ne ha rispetto, non essendo infiniti i trapianti possibili?
Obeso e fumatore? Niente mutua
Articolo precedente:WiFi aperti o chiusi?
Articolo successivo:Sogni internet mobili
{ 12 commenti }
Condivido pienamente. I media italiani hanno dato di questa notizia una percezione distorta, evitando di dire – per esempio – che sul tema si sono trovati d’accordo sia i laburisti che i conservatori.
Tra l’altro, avviene pure in Italia (e senza che ne scrivano i giornali) che i medici, in caso di interventi non urgenti, si rifiutino di fare operazioni chirurgiche a fumatori incalliti e obesi, in quanto maggiormente soggetti ad incontrare difficoltà e complicazioni prima, durante e dopo l’intervento. Stabilire questo principio per legge ha innanzitutto di una motivazione clinica: molte operazioni hanno un tasso di riuscita molto inferiore alla media se compiute su gente che fuma da mattino a sera o è eccessivamente sovrappeso. Dato che si parla solo ed esclusivamente di interventi non urgenti, a mio parere si tratta poi di un ottimo sistema per responsabilizzare i cittadini sull’avere cura delle proprie condizioni di salute anche nell’interesse della società.
Non condivido neanche un po’.
Di comportamenti autolesivi che fanno salire il costo del welfare è pieno il mondo. Lo è anche comprarsi una supercar o una supermoto, andarsi a schiantare contro un albero e finire per 6 mesi in un ospedale a spese della collettività, magari avendo coinvolto qualcun altro nello schianto.
Lo è anche fare sport pericolosi; tra chi pratica parapendio, deltaplano o sport estremi la percentuale di incidenti è enorme. Quanti amici maschi conosci che si sono fatti male giocando a calcetto? L’altra metà del cielo potrebbe chiederci il conto visto che a loro non capita.
E allora perchè non penalizziamo tutte queste pratiche? E già che ci siamo perchè non tassiamo anche i fast food che all’obesità danno un contributo sostanziale o i monopoli di stato che le sigarette te le vendono?
Non è questione di essere nazisti, è una questione di schizofrenia.
Al drogato che dopo una cura disintossicante riprende a drogarsi diciamo che è una vittima della società ma se a fare la stessa cosa è un fumatore è un coglione. Le modelle che mangiano poco e muoiono di anoressia sono vittime del sistema moda ma se una ragazza mangia troppo va tartassata.
Se la metti sul piano del costo sociale le pratiche da vietare per coerenze sarebbero talmente tante che ci ritrovermmo tutti a fare i cinesi in divisa che pranzano e fanno ginnastica tutti insieme.
Detto da Carlo che non è obeso, non fuma e pratica sport con una certa regolarità
Alex ha scritto: “Ognuno è libero di farmi del male”
😮 😉
Ok, stavo pensando al fatto che il fumo passivo mi fa male
@ ubik: quelli che descrivi tu, a mio parere, non sono comportamenti o attività che di per sè facciano male alla salute, dipende dal comportamento della persona. Fumare o mangiare come un maialino sono attività per cui si sa per certo che facciano male. Per il resto si può argomentare su tutte le questioni che hai posto, come sul fatto che si vendano auto con velocità massima dei 300km all’ora in paesi in cui il limite massimo è 100 (e senza limitatori obbligatori),
@Davz: anche limitandosi a i comportamenti autolesionisti certi, il provvedimento inglese lascia fuori tutti quelli che abusano di alcol e droga. E non mi pare che in Inghilterra siano casi sporadici.
Per questo qualcuno mi dovrebbe spiegare perchè, se mi faccio di ectasty tutti i sabati sera devo essere coperto dal SSN ma se mi faccio di bignè alla crema no.
Senza contare il differente rischio sociale che i due comportamenti hanno.
guarda, riguardo alle droghe ho già dato un mio commento proprio qui
http://www.alongo.it/?p=427
penso che soluzioni di questo tipo sarebbero giuste, ma il problema è che non potranno mai essere -completamente- giuste (per nuove scoperte riguardo alla salute, per l’unicità di ogni organismo etc.); comunque penso che un compromesso possa sempre essere utile.
Onestamente, da ex fumatrice che ha ripreso a fumare, concordo parzialmente con Alessandro (al quale, però, deve ammettere, non ho mai propinato il mio fumo in forma passiva 🙂 ). E sono tutt’ora pienamente d’accordo con la legge Sirchia sul divieto di fumo nei locali pubblici. Mi sembra un atto di estrema civiltà, anche laddove in Spagna, fumarmi una sigaretta in un bar davanti ad una tazza di caffé, mi ha dato un gran gusto.
In Italia sono contenta che non sia così.
Però la questione è un po’ più complessa e articolata. In parte per tutte le motivazioni che alcuni di voi hanno addotto e in parte perché, nel caso di un obeso, non sempre si tratta solo di rinunciare a rimpinzarsi di bigné alla crema.
Lo stato mica può pagare per chi si fa del male da solo! Non credete!!
Il deficit del sistema sanitario, in tutti i Paesi del primo mondo continua ad aumentare esponenzialmente.
Parallelamente, dagli anni ’50 a oggi, nelle medesime Nazioni, la percentuale di fumatori rispetto alla popolazione è diminuita drasticamente (in alcune, soprattutto d’area anglosassone, si è più che dimezzata).
Vogliamo dunque ammettere che l’aumento/esplosione della spesa sanitaria è dovuto principalmente (direi esclusivamente) all’aumento della vita media (leggi invecchiamento) ed ai costi ch’esso, inevitabilmente, implica (leggi cronicizzazione delle malattie, aumento nel consumo di farmaci…), piuttosto che ai comportamenti dei singoli individui?
LO STATO NON PUO PAGARE DOVREBBE PAGARE QUALCUNALTRO…..
la questione è un po’ più complessa rispetto a come tu la poni, anche se in alcuni casi potrei anche essere d’accordo con quanto dici.
anzitutto non è detto che gli atti autolesionisti siano “volontari”, non a caso si parla di “dipendenza” e non di libere scelte.
e poi, per dire, l’obesità ha molte cause diverse, alcune delle quali hanno poco o nulla a che vedere con le scelte individuali.
insomma, è un argomento con molte sfaccettature che non può essere ridotto a quattro righe – populiste – su un blog.
I commenti per questo articolo sono stati chiusi.
{ 4 trackback }