Portali degli operatori, corsi e ricorsi

Vi ricordate che ai tempi della follia new economy ogni operatore considerava d’obbligo un portale di notizie, affidandone a terzi la redazione? Telecom Italia e Tiscali facevano pubblicare da GIornalisti Associati pezzi molto business. Wind si affidava a Ludonet per InWind (videogame e altro) e prima curava anche Jumpy. Fastweb niente sul portale, ma aveva IlNuovo, Gameon. Ai tempi collaboravo con Giornalisti e con Ludonet, che- pensate- si doveva occupare anche del portale giochi di Ipse2000. Questi, falliti prima ancora di cominciare con l’Umts, già pensavano al portale. D’obbligo, appunto.
Adesso c’è un ritorno di fiamma, ma gli operatori fanno tutto in casa: vedete com’è diventato Alice, Tiscali, Libero. Contenuti e redazioni crescono. E di recente Sky ha lanciato Skylife, con recensioni di giochi tradotte.
Io nutro qualche dubbio sull’utilità di questi portali. Chi va a leggere le notizie lì invece che su un Repubblica.it e poi magari si ferma e acquista un’Adsl? Certo, hanno il buon gusto di non andare sugli stessi temi dei grandi portali. Si concentrano su news di costume, curiosità. Tuttavia, credo che la gente vada su quei portali per controllare la propria posta o per vedere una tariffa e, nel caso, si legge la notizia. Non il contrario.
Forse qualcuno tra i commentatori mi può dimostrare il contrario? Voi andate di proposito a leggere da quelle parti?
Le recensioni tradotte magari hanno pure un senso (Sky- mi dicono- ha una persona fissa e due stagisti su questo). Forse- mi viene in mente- per i portali tlc è un modo per preparare le competenze in vista di un salto nel mondo dei media, che attraverso l’IP Tv già sempre imminente. Per Sky è una pedina in più nel mondo dell’editoria digitale, a cui crede sempre più (s’è comprato IGN.com, fa accordi con Fastweb per l’IP Tv, ha My Space…).