Su Affari e FInanza di oggi si trova conferma ad alcune voci, cioè si spiega che Telecom non ha fatto il super accordo (fatto invece da Fastweb) perché Sky voleva conservare il controllo su i clienti che vedevano i canali.
Sky dicono voleva che noi funzionassimo come semplici rebroadcasting dei suoi programmi. In pratica, noi dovevamo mandarli in onda, ma avrebbe poi provveduto la stessa Sky a fatturare ai clienti e a incassare. Insomma, saremmo stati una specie di semplice supermercato, ma senza nemmeno il diritto di intrattenere rapporti con il nostro cliente. Un po’ come se alla Esselunga facessero fare la fattura per la pasta comprata dalla signora Bianchi alla Barilla. Una situazione abbastanza assurda (che però altre “reti” hanno accettato).
Assurdo per la pasta, ma non per la Tv. Telecom vuole diventare operatore verticalmetne integrato, che controlla tutto: la rete, i clienti, i programmi. Una situazione ancora più accentrata rispetto alla Tv tradizionale italiana, che pure fa eccezione rispetto agli altri Paesi europei (dove i proprietari della rete e dei contenuti sono soggetti separati). E infatti adesso si parla di dividere i due soggetti anche in Italia.
Telecom invece no, vuole intensificare questo accentramento. La Rai possiede le frequenze e gestisce i palinsesti, ma non controlla la rete di trasmissione, cioè l’etere, che è per forza di cose neutro. Telecom invece la controlla. Il tutto è visto da soggetti come Rai Net e VoIPex come un pericolo per la libertà e il pluralismo dell’informazione. I fornitori di contenuti si sentono schiacciati da questo Moloch potenziale. Sky non avrebbe mai potuto acconsentire a quanto chiedeva Telecom, sarebbe stato cedere parte della propria indipendenza.
Adesso spero che Fastweb, VoIPex, Rai Net e altri soggetti che la pensano così lottino per aprire l’IP Tv.
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>La Rai possiede le frequenze e gestisce i palinsesti, ma non >controlla la rete di trasmissione, cioè l’etere, che è per forza di >cose neutro.
L’etere neutro? Maddeche 🙂 L’esempio della Rai mi pare infelice, poiché anche riguardo la tv si ha una situazione tutt’altro che di libero mercato ma di ferreo duopolio: Rai e Mediaset.
La Rai possiede infatti le frequenze ma anche la struttura di trasmissione, che non è “l’etere” ma una serie sterminata di ripetitori su tutto il territorio italiano piazzati in posizione strategica.
Chi gestisce i ripetitori anzi può taglieggiare le altre tv con contratti di affitto onerosissimi. Non solo le frequenze disponibili sono limitate ma anche le aree geografiche in cui piazzare i ripetitori di segnale.
Se tu occupi le frequenze è come se l’etere fosse tuo, altro che neutro. Per giunta con l’oscena legge Gasparri chi era titolare di una frequenza, col digitale terrestre è come ne possedesse 4, perché sulla stessa frequenza può trasmettere più canali.
Giustissimo. Ma è anche vero che Telecom ha tutto l’interesse ad accentrare il controllo sulla rete, cosa che sarà sempre più difficile da attuare in fututo. Per cui la rete è per sua natura più aperta. L’etere in Italia ha avuto uno sviluppo strano. Il possesso delle frequenze ha di fatto creato delle ricchezze su un bene pubblico, come ci ricorda Aghost.
Se Telecom non vorrà fare da mero rivenditore vuol dire che fornirà esclusivamente i suoi contenuti e vedremo chi si farà l’abbonamento di IpTv di Telecom…..
L’articolo di Repubblica mi lascia molto perplesso. Vi leggo:
La società ha una propria rete di trasmissione che verrà via potenziata mano a mano che proseguiranno i lavori per la Next Generation Network, per una soluzione cioè che consentirà di arrivare a casa degli utenti con una banda di 50100 megabit garantita, cioè sicura.
E mi chiedo:
a) cosa ce ne facciamo a casa di una banda garantita di 50100 megabit?
b) 50100 megabit??? ma io a casa viaggio a 128 kbit e per fortuna che ho l’isdn, quando mi portano l’ADSL?
c) ma Turani ci è, ci fa, o ci vuol fare?
turani? Buono quello! 🙂
Immagino si parli di 50 megabit! Che te ne farai? Per comprarti l’IpTv in alta definizione! La copertura adsl in italia è secondaria…. Non porta soldi. La cosa che mi preoccupa che parlare di interesse pubblico dell’infrastruttura che arriva nelle case dei cittadini sia tabù in questo paese. Invece il piano che coinvolgeva i fornitori di banda consorziati che potessereo tutti insieme coprire totalmente il paese sotto egidia di un attore pubbico questo sembra sia un piano stalinista. A me sembra un piano più che ragionevole, ma qui si aprla d’altro…..
I giornali fanno dei mega spot, o dicasi markette, per i loro maggiori inserzionisti. Non c’è un giornale che critichi in qualche modo Telecom, qualsiasi cosa faccia, che strano….
Eh però il competente Turani è convinto 😀
L’articolo ripete ben due volte i 50100 megabit, mostrando in primo luogo l’elevata competenza in materia dell’autore (lo so, non bisogna corocifiggere chi scrive di argomento che non conosce, però almeno non inventiamo la velocità della luce) e in secondo luogo l’onirica competenza di chi gli pubblica queste castronerie.
Credo sia scappata una virgola dopo 50
Certo, ma la ripetizione di un errore non fa refuso 😉
Vabbè non stiamo a cercare il pelo nell’uovo. Fatto sta che TI ha il monopolio reale, fa quello che vuole, non allarga la copertura come potrebbe/dovrebbe, vende l’adsl a caro prezzo (ormai il confronto con la Francia ha rotto, ma purtroppo è reale e da il senso della differenza) e di fatto blocca lo sviluppo della nostra cara nazione. Confrontate i dati europei sullo sviluppo della rete fanno paura. Io ho quasi pianto quando li ho letti!!!! 50.000 o 50 megabit (spesso fanno confusione tra byte e bit…) cambia poco la sostanza delle cose…..
La situazione è preoccupante.
Lorenzo
Dal commento di Lorenzo:
“50.000 o 50 megabit (spesso fanno confusione tra byte e bit…)”
Ok, ma non facciamo confusione anche noi 😉
un byte = 8 bit (e non mille)
Si si lo so. Intendevo che spessissimo si sente parlare di tot megabyte, quando invece la velocità di connessione si misura in bit, ovvero 1\8 di byte, come giustamente fai notare tu Giorgio. Per dire che viene sempre trattato tutto con molto superficialità, ma ciò non deve distoglierci dal fato più grave che si stanno difendendo interessi di parte partendo dalla disinformazione. Vedi stiamo discutendo degli errori del “buon” Turani e non sulla strategia di Telecom, che, di fatto, dettano lo sviluppo della rete in Italia.
Questo volevo dire…
Lorenzo
vNYTkn hi! its a nice site!
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