La frattura incolmabile tra la scuola e il sentire dei giovani è anche data dall’età record dei nostri docenti. Lo dice un nuovo rapporto. Purtroppo così va a rilento lo svecchiamento dei metodi didattici (tra i cinquantenni quanti sanno usare un computer, in Italia?). Non solo: la tecnologia abita sempre più il presente, popola e ridisegna i rapporti sociali, e sarebbe bello se gli insegnanti sapessero fornire agli alunni le chiavi di lettura al fenomeno. Ma non possono, se non lo conoscono, e così la distanza tra suola e realtà si acuisce.
Se in cattedra c’è il vecchiume
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Non legherei l’uso delle “nuove tecnologie” tanto all’età dell’insegnante quanto al suo interesse professionale all’innovazione ed al rapporto con gli studenti.
Sono un insegnante quarantaseienne, in ruolo (pardon a tempo indeterminato, come usa ora) da circa venti anni ma devo confessare che i trentenni che entrano ora nel mondo scolastico sono molto più tradizionalisti (leggi portati alla lezione “versativa”) di molti di noi quasi cinquantenni…
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