Leggo oggi un’intervista di Repubblica a Carlo Bernaschi, vicepresidente dell’Anica, associazione che riunisce le sale cinematografiche (ne parla anche Tel&Co). Nei giorni scorsi, infatti; Eagle Pictures ha perso anche il reclamo (dopo il ricorso) contro Tre.
“Noi non siamo contrari alla diffusione del cinema su altri mezzi – afferma Bernaschi – più sfruttamento c’è del prodotto cinema, meglio è. Quello che chiediamo è che la sala sia la vetrina del film: non deve uscire su nessun altro mezzo con una finestra di almeno 4 mesi”. La paura dei gestori non è che lo schermo del cellulare possa fare una reale concorrenza a quello della sala, ma che un volta pubblicato per i cellulari finisca direttamente su internet e venga duplicato e scaricato illegalmente in moltissime copie.
A occhi chiusi direi: questi sono paranoici. Forse un pirata riuscirà a rompere il Drm del film; oppure nasceranno programmi che su smartphone potranno registrare i video man mano che viene trasmesso (la vedo più ardua per l’audio), come avviene ora su Pc. Ma alla fine il file esportato su Pc sarà comunque di bassa qualità, perché le dimensioni sono quelle del film trasmesso su cellulare e quelle restano. Nessuno preferirebbe al cinema questa porcheria da vedere al computer (ha già più senso vederla su cellulare, ma solo se non si ha tempo per andare al cinema e non si è cinefili). Allora da dove viene la paura dei cinematografici? Forse è lungimiranza: ora la qualità su cellulare è bassa; domani, con il DVB-h, forse sarà migliore (la trasmissione sarà a 500 KB/s per utente). In ogni caso, quando si tratta di tecnologie, è bene estendere l’orizzonte del confronto: perché le cose migliorano in fretta. Qui è in gioco una torta da spartire, tra vecchi e nuovi (digitali e mobili) canali di distribuzione; quindi ha senso per le sale cercare di porre subito le regole, per stare tranquilli poi.
Chi ha paura del cinema su cellulare?
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Io credo che non si tratti di lungimiranza ma di scarsa conoscenza del mezzo. Come hai detto tu: “Forse un pirata riuscirà a rompere il Drm del film […] Ma alla fine il file esportato su Pc sarà comunque di bassa qualità, perché le dimensioni sono quelle del film trasmesso su cellulare e quelle restano.” Persino in futuro con il DVB-h, secondo me, le dimensioni del video e la qualità resteranno sempre troppo basse per un uso gratificante del prodotto.
Si potrebbe obiettare che già adesso in molti si accontentano del DVD pirata per i film appena usciti al cinema. Ma cifre precise su questo fenomeno ancora non ci sono e poi: siamo sicuri che questa sia una visione ‘gratificante’?
Sarei proprio curioso di fare un piccola ricerca e chiedere a chi vede i DVD screener (quelli insomma rubati nel buio di una sala cinematografica) se è soddisfatto della qualità del prodotto che compra sulle bancarelle (o scarica dalla Rete).
il discorso è più complesso… il fruitore della copia di solito non è un cliente del cinema (diversamente dai cd, ma questo è un altro discorso)
la questione dei diritti, poi, dovrebbe trascendere dalla location, come è invece fatta oggi.. mi spoego meglio. cosa succede se io posso vedere film via cell in italia e poi mi sposto in austria? non posso più vedere il mio film? e il trasmittente, è abilitato a spedire contenuto digitale in austria??? e così via….
quando questo schema nazionalistico si romperà, sarà sempre troppo tardi.
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