Vodafone dice oggi che sconterà entro l’anno le tariffe roaming del 40 per cento, in europa, arrivado a un costo medio epr chaimata di 55 cent (più lo scatto, ovviamente). Vodafone passa alla fase tre, sul tema roaming, in conseguenza delle prolungate esortazioni UE a ridurre i prezzi.
Prima fase: lancia la tariffa Passport. A quanto pare non basta, perché la UE, stanca di esortare, dice che imporrà un taglio del roaming- deve costare quanto una chaimata domestica. Fase due: Vodafone insiste che bisogna lasciare fare al mercato, i prezzi scenderanno da soli. Non deve essere stata molto convincente e convinta, tanto che tempo un mesetto e già passa alla fase tre: promette cali .Mi sembra di stare a un suk, una gara al ribasso per evitare la mazzata UE. Anche Orange fa lo stesso: dice che ridurrà del 20 per cento. Ma la UE non si fa incantare, ha detto a Orange che è tardi per le iniziative private (immagino valga anche per Vodafone). In effetti, 55 cent sono ancora tanti, troppi, se ha ragione la Commissione Europa nel dire che non ci sono ragioni tecniche per cui una chiamata roaming debba costare di più di una nazionale.
Niente briciole di sconto, dunque, siamo stanchi di farci spennare. GIà sulle chiamate nazionali gli operatori hanno margini del 150 per cento; quelli italiani, poi, sono un’eccezione in Europa perché sono riusciti a guadagnare anche sulla vendita dei cellulari (altrove sono sovvenzionati).
E se non bastano le leggi, negli anni ci penseranno VoIP e WiFi a dare una mazzata ai prezzi di roaming.
Roaming salato: niente briciole, please
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passport è una trovata geniale che fa al caso dell’utente sveglio e della stessa azienda. L’utente sveglio l’attiva e va all’estero tranquillo che non dovrà fare un mutuo per pagare le spese telefoniche, Vodafone è contenta perchè ci sono pochissimi utenti svegli e continua a far pagare le chiamate in roaming a cifre pazze al 90 % degli utenti in questione.
D’accordo, il roaming internazionale costa troppo (e cioe’ ha margini troppo elevati), ma anche gli SMS costano uno sproposito rispetto al loro costo (ed i prezzi non sono scesi nel tempo), e che dire di MMS, GPRS/UMTS, etc. Questi ultimi sono servizi che solo una frazione degli utenti usa regolarmente (stesso vale per il roaming!) ed e’ quindi “normale” che le societa’ applichino margini maggiori (pensa ad altri settori industriali e troverai altre analogie).
E poi, prima di dire che ha ragione la Reading e che non ci sono prove di costi maggiori per i servizi di roaming rispetto ai servizi domestici, bisogna leggere bene cio’ che propone la proposta di regolamentazione.
Al caso limite, la regolamentazione dice che se io mi trovo in Francia stabilmente (ad es., perche’ mi trasferisco permanentemente per motivi lavorativi) allora posso continuare ad usare SIM e numero italiano ed ogni volta che chiamo un numero francese pago la tariffa che pagherei in Italia per chiamare un numero italiano. Ma questo e’ paradossale: vedremmo persone con doppia-SIM, la cui seconda e’ acquistata nel paese dove i prezzi della telefonia mobile sono piu’ bassi e viene utilizzate permanentemente per fare telefonate a basso costo. Peccato che i costi (e non solo i prezzi) di ogni servizio di telefonia in paesi diversi siano diversi e che, inevitabilmente un utente che genera costantemente traffico di roaming generi costi maggiori rispetto a clienti che si trovano nel paese dove l’operatore ha la propria rete.
Pertanto, abbassiamo pure i prezzi di roaming (e Passport o altre offerte che vengono fuori in periodo estivo, quando i servizi di roaming interessano un maggior numero di clienti e non solo ricchi business-men, vanno in questa direzione) ma non proprniamo regole bizzare che ricordano piuttosto i capricci ed i desideri di un consumatore “poco informato”.
Come in tutte le cose ci sono i punti di vista.
Il costo degli SMS, MMS, dei servizi Gprs e Umts sono spesso molto elevati in relazione ai costi effettivi. Ad es.un SMS ha un costo per il gestore di circa 1 €cent; in realtà questo diventa falso nel momento in cui andiamo a tenere conto dei costi di interconnessione per un SMS spedito ad un gestore diverso da quello di appartenenza: in tal caso ci vorranno altri 5 centesimi che il gestore di origine dovrà pagare al gestore di destinazione. Se consideriamo che il costo medio per SMS si aggira sui 15 centesimi ci rendiamo conto di come nel peggiore dei casi al nostro gestore ne rimangano ben nove in tasca, che, di per se, non costituiranno una fortuna, ma moltiplicati per il numero di utenze e quindi di SMS inviati ogni anno fanno dei capitali di tutto rispetto.
C’è però da dire che esistono piani telefonici con un costo degli SMS più basso (ad es. io pago 9 €cent verso tutti e 1 €cent verso alcune direttrici), ci sono le varie promozioni e riuscendo a starci dietro chi vuole risparmiare lo può fare con risultati brillanti.
Ma anche quì bisogna valutare la situazione: quanto sopra è il gioco dei gestori, ovvero: ‘ti do la possibilità di risparmiare e di spendere molto meno della metà, ma ti complicherò le cose in modo da farti passare la voglia’.
Avete mai provato a leggere le ultime offerte commerciali di Tim? E quelle di 3?
Vi assicuro che da appassionato e da osservatore del mondo della telefonia vi posso dire che alcuni contratti sono talmente contorti e pieni di asterischi da confondere chiunque. E secondo voi l’utente medio va sul sito del gestore a leggere tutte le condizioni contrattuali prima di comprare un cellulare? No, assolutamente!
Tutto sta all’onestà del venditore dire che per avere il telefono scontato dovrà rimanere legato al gestore per 2 anni facendo una ricarica da almeno 25 € al mese nonchè richiedendo la MNP solo da tim o vodafone perchè da wind non avrebbero avuto lo sconto…
Vogliamo dirla tutta? …
…
Entrando in un negozio spesso ci si affida e ci si fa indirizzare dal negoziante che ci consiglia e aiuta nella scelta. Bene, in un negozio di telefonia il mio consiglio spassionato è quello di andare a naso! Non lo dico per cattiveria verso i commercianti, ma l’incompetenza che vedo dappertutto è disarmante!
Da quando 3 è entrata sul mercato (saturo) della telefonia ha dato un po’ di gomitate per farsi spazio (e questo è l’unico grande merito che le riconosco) eliminando quel cartello di prezzi che si era venuto a creare, ma, per contro, ha dato il via, non ad un semplice abbassamento dei prezzi,ma ad un susseguirsi di sconti e promozioni e nuovi servizi che attirassero l’utenza in tutti i modi, leciti e non. In questo panorama di ‘concorrenza’ star dietro a strategie di prezzi, comunicazione e servizi è diventato difficile, motivo per cui, quando l’utente entra in negozio intimorito nel chiedere ‘un telefono gps’ o, per qualcun altro ‘un telefono gpl’, dall’altro lato è evidente la difficoltà di capire (una volta chiarito che si trattava del GPRS) quali telefoni abbiano la funzionalità richiesta, nonchè come spiegare all’utente l’utilizzo e l’utilità di queste funzionalità (altro sbellicamento!)
In merito a quanto ipotizzato nel secondo post, credo che in fondo sia campato per aria per dei banalissimi motivi: ci vogliono delle vie di mezzo!
Non si chiede di abbassare il roaming da cifre di oltre un € al minuto a cifre ipoteticamente più basse di quelle nazionali praticate in un Paese di riferimento, ma, ad es, rendere ‘automatica’ una promozione passport eviterà spiacevoli sorprese a molti utenti distratti o poco informati.
Se un utente Vodafone parte per l’Inghilterra, si appoggerà di certo su rete proprietaria, quindi senza costi aggiuntivi, al massimo con qualche passaggio di € dalla società italiana alla divisione inglese (senza considerare il fattore inverso che andrebbe a compensare).
Se passiamo dalla parte dell’utente, c’è la convizione comune : ‘Vodafone mi ha fregato una barca di soldi’ o più semplicemente: ‘Vodafone costa troppo’, quindi si cambia gestore.
A tal punto è evidente che questa politica non paga e per i gestori adottare delle strategie di marketing più trasparenti e con meno asterischi non può che giovargli. Potrei dilungarmi su questo discorso in mille direzioni, ogni frase contiene in se uno spunto ulteriore per altri approfondimenti, quindi mi scuso per essermi portato si quì
Tlc: Bruxelles, il 19 luglio misure per limitare tariffe roaming
29/06 – 15:35
(Il Sole 24 Ore Radiocor) – Bruxelles, 29 giu – La Commissione europea rendera’ nota il 19 luglio la proposta per regolare le tariffe del roaming internazionale. Obiettivo: assimilarle alle tariffe nazionali con caratteristiche simili. Lo ha annunciato oggi la commissaria Ue alla societa’ dell’informazione Viviane Reding. Due le misure: partendo dai ‘rate’ della terminazione mobile nazionale saranno definiti “tetti di prezzo entro i quali gli operatori potranno scegliere in concorrenza tra loro”; abolizione dei carichi pagati dai clienti per le chiamate ricevute durante il roaming, che con margini dal 300 al 400% sono particolarmente esorbitanti”. Aps-y-
FANTASICOOOOOOOOOO
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