Un mio amico tedesco, conosciuto e frequentato solo via Internet (di lunga data: dai tempi di Napster), mi dice che sua moglie ha perso la battaglia contro il cancro.
Ora: anche questa è Internet. Dieci anni fa mai avrei creduto che si potesse essere tristi per qualcuno che mai si è visto in faccia. Eppure Internet globalizza le informazioni e anche ai lutti allunga il passo. Mi permetto una riflessione (si cerca spesso di razionalizzare così ciò di fronte a cui siamo impotenti): i mass media hanno globalizzato le informazioni di ampio respiro, per la massa appunto, e così ora, a differenze di qualche decennio fa, possiamo stare in pensiero per le vittime dello tsunami. Fosse accaduto negli anni ’20, forse non lo avremmo mai saputo. Internet fa una cosa in più: globalizza le informazioni anche a livello di persone. E così anche io posso stare in pensiero per il mio amico tedesco, conosciuto su Napster, sei anni fa. Bella invenzione, Internet.
Condoglianze globalizzate
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