E’ imminente una svolta per i servizi a sovrapprezzo- per intenderci quelli che osno basati su telefonate a numero a costo speciale e che qualche anno fa hanno causato il delirio dei dialer.
Il 25 aprile scatta un nuovo regolamento ministeriale. I consumatori sono però sul piede di guerra; dicono che si è persa un’occasione per tutelare gli utenti.
Riporto qui quello che mi scrive Altroconsumo
Altroconsumo ha preso parte oggi ad una riunione presso il Ministero delle Comunicazioni durante la quale è stato proposto alle associazioni dei consumatori di fare parte del Comitato permanente per i servizi a sovrapprezzo previsto dal Decreto Ministeriale 2 marzo 2006, n. 145. Altroconsumo ha rigettato con fermezza la proposta del Ministero, nutriamo infatti molte perplessità sul testo del Decreto che purtroppo entrerà in vigore il prossimo 25 aprile. Questi i punti di maggiore criticità:
– Al di là di una laconica quanto lapalissiana dichiarazione di principio rispetto al fatto che il servizio, e quindi il pagamento, non possa essere fornito senza il consenso espresso del consumatore, il Decreto purtroppo non definisce le modalità attraverso le quali gli operatori dovranno accertare e dimostrare il consenso dell’acquirente;
– Peraltro, si stabilisce anche che per servizi che comportino una spesa inferiore a 1 Euro e per giochi a premio, televoti e sondaggi il cui costo sia di Euro 0,080 iva inclusa, l’avviso di presentazione con il dettaglio del fornitore e del servizio non è obbligatorio !
– Inoltre, non senza stupore, si legge addirittura che anche i minori (che solo per inciso si ricorda non hanno capacità di agire!) possono concludere contratti per la forniture di servizi telefonici, anche se solo fino a € 2,75, iva inclusa;
– Ma la chicca forse è all’articolo 15 comma 5 dove si dice che “ove tecnicamente possibile, l’addebito è subordinato all’effettiva erogazione del servizio” con buona pace del consenso espresso di cui si diceva prima e lasciando di conseguenza pensare che l’addebito potrà anche essere effettuato in assenza di fornitura di quanto richiesto;
– Infine, gli utenti non potranno chiedere la disabilitazione delle numerazioni per i servizi a sovrapprezzo, ma solo determinare un limite di spesa mensile per queste chiamate, di 50 o 100 Euro. Quale conseguenza, in caso di mancata comunicazione e di invio dell’apposito modulo (che dovrebbe essere fornito dall’operatore di riferimento) non ci sarà per l’utente alcun tetto massimo di spesa per questi servizi.
A questo punto non resta che rivolgerci al prossimo Ministro delle Comunicazioni chiedendo una tempestiva abrogazione del Decreto Ministeriale 2 marzo 2006, n. 145 e l’approvazione al suo posto di un provvedimento molto più semplice che, come Altroconsumo va dicendo sin dai tempi dei dialers truffa sulle numerazioni 709, basterebbe da solo a garantire i consumatori: la disabilitazione di tutti i servizi a sovrapprezzo e la loro riabilitazione solo dietro esplicita richiesta da parte dell’utente.
{ 1 commento }
Nulla di nuovo sotto il sole: leggi e regolamenti sono invariabilmente tagliati su misura degli interessi dei gestori telefonici, mai in difesa degli utenti che sono i soliti limoni da spremere.
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