Ho dedicato un’ora a leggere i post del blog di questo tale. Volevo capire. Già, perché una delle cose che internet ci dà e che prima non avevamo è la possibilità di leggere memorie e pensieri di persone che fanno atti inconcepibili. Suicidi, omicidi. Un’occasione per capire, speravo. Ma non ci ho capito niente. Certo, la persona è disturbata, lo dice, ripete che è in terapia. Terribilmente, mese dopo mese i suoi post diventano sempre più chiusi, si vedono i suo tentativi di risalire, di andare i n palestra, er poi crollare nell’apatia. Gli ultimi mesi i post sono il vuoto di link ad articoli di giornali. Niente di quell’inferno affiorava. La cosa più terribile è che, nonstante tutto, quell’uomo appare uno di noi. Non così diverso. Uno come tanti. Ed è una consapevolezza (la banalità del male, la chiamerebbe la Arendt) che internet ci mette sotto gli occhi con una ferocia inaudita.
Sono inquietato.
Il blog dell’assassino
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{ 4 commenti }
lo conosci anche quello del suicida? in Italiano!!!
http://primadipartire.weblogs.us/
Erodoto diceva: nessuno ha mai vissuto così bene, così felice, da non avere desiderato mai, nemmeno una volta, la morte più della vita.
Credo sia verissimo. E che lo dica un uomo che scriveva quasi 3 mila anni fa dimostra che certi dolori non siano figli della nostra epoca consumistica.
Il nostro blogger filosofo, ma come siamo brillanti 🙂
Wow, that’s aopears a whole lot even worse compared to simply messing up the base of the stove.
Thnks for the warning Lora from ovven cleaning coany peterborough
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