I prezzi regolati per rame e fibra ottica devono restare alti, solo così sarà possibile sostenere gli investimenti in banda larghissima: lo dice uno studio condotto da Charles Rivers Associates (CRA) per la Commissione europea.
E’ un punto di vista che sembra propendere per il minore dei mali- meno concorrenza, prezzi più alti, ma almeno qualcuno faccia le nuove reti. A me sembra che ci si stia orientando verso questa direzione perché le alternative scarseggiano (pochi fondi pubblici, scarse risorse dei privati). E perché le nuove reti in fibra si riveleranno essenziali per mantenere l’Europa e l’Italia competitiva, come dice la Commissione europea.
Ma davvero ci siamo ridotti a questo punto? In Italia Telecom è oggi il solo soggetto ad avere un piano di copertura a banda larghissima che vada oltre il 20 per cento della popolazione. Non ci sono alternative a spianargli la strada con regole agevolate, per avere le nuove reti?
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