Il motore di ricerca Google introduce principi semantici per accedere al senso dietro le parole che l’utente digita.
Notizia interessante perché è figlia della nuova frontiera dell’intelligenza artificiale. Non ci basta più che questa sia uno strumento meccanico a supporto della nostra intelligenza. Vogliamo che ci assomigli. E che quindi vada oltre l’analisi letterale delel parole fino a toccare il senso, ossia la conoscenza che c’è dietro. Ci lavora anche Ibm con Watson.
Di sicuro ne vedremo tante in questo filone.
Un riassunto delle nuove funzioni su Downloadblog
“Con “Taj Mahal” come chiave di ricerca, ad esempio, Google fornirà una breve scheda che ci illustra le caratteristiche principali del mausoleo di Agra, dalla sua altezza al periodo di di costruzione, dal nome dell’architetto allo stile della struttura, senza dimenticare una descrizione, una foto e la localizzazione sulla mappa. Stesso discorso per le persone, come ben illustrato nella galleria fotografica, con la fisica polacca Marie Curie.
Google va oltre e per ogni chiave di ricerca ci fornirà dei risultati correlati. Cercando Marie Curie ci verrà suggerito di approfondire l’argomento con Albert Einstein, Pierre Curie o Louis Pasteur, mentre cercando un quadro di Leonardo Da Vinci o un romanzo di Charles Dickens le ricerche correlate potranno riguardare altre opere degli stessi artisti, il tutto in base al comportamento adottato dagli utenti in questi ultimi anni”.
{ 1 commento }
L’alternativa all’intelligenza artificiale è data dai motori di ricerca umani o sociali. A tal riguardo volevo segnalare UATOO, che è appena stato lanciato e presenta diverse idee interessanti.
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