Qualcuno mi fa notare, in merito a un recente articolo sulla super dominanza Telecom nel broadband, che la colpa è anche del fatto che la concorrenza non investe. Pochi investono in infrastrutture. Il che è colpa della crisi generalizzata del sistema Paese. E’ un punto di vista interessante, ne tengo conto e mi piacerebbe sapere anche voi cosa ne pensate.
Resta inteso quanto ho già scritto nel pezzo, cioè il peso che ha avuto sul problema anni di politica predatoria di Telecom fatta con scarsi controlli da parte di Agcom.
Mercato Adsl, sarà anche colpa della crisi
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Condivido pienamente, il problema stà tutto nella mancanza di un vero concorrente in grado di tenere testa a Telecom.
In Italia l’unico operatore che è in grado di competere a Telecom, perchè dotato di una propria infrastruttura di rete è Fastweb; che si è indebita molto per mettere Km e Km di fibra ottica. Ci stà provando anche Wind…ma di strada da fare ce ne molta. Una principale conseguenza è quella dei prezzi superiori rispetto alle medie europee nei servizi di TLC.
In Francia, dove non per caso la liberalizzazione esiste nel vero senso della parola si trovano i prezzi e i servizi migliori. In Italia se non intervengo le autorithy la parola concorrenza viene scambiata per sinonimo di cartello oligopolico.
Il problema secondo me sta nel fatto che il legislatore , arriva sempre in ritardo ; oppure sull’onda di proteste.
E’ inconcepile inoltre , che si sia data possibilità di entrare sul mercato senza avere strutture proprie.Anzi il punto fondamentale è proprio questo ; bisogna fare in modo che per entrare sul mercato si abbino strutture proprie .
Meglio un solo competitor , reale ,piuttosto che cento fittizzi.
Ale sei grande continua cosi’
ma ragazzi scusate: come potete pretendere che un “competitor” possa fare concorrenza ad un’azienda che si è costruita la rete nazionale coi soldi dello stato e con un monopolio assoluto di quasi mezzo secolo? Il grande e criminale errore è stato svendere la rete a telecom, che cosi ha trasformato un monopolio pubblico in un monopolio privato.
Si doveva *separare* la rete dai servizi, e dare la concessione a gestori diversi. Cosi com’e’ ora la concorrenza è impossibile, anzi è una farsa. Non a caso abbiamo ancora un monopolio di fatto e le tariffe piu care d’europa. Non è un caso che in francia, dove un po’ di concorrenza c’è, la stessa telecom Italia venda adsl ad un terzo del prezzo che in italia.
Si, il problema è quello, aldilà delle giuste obiezioni sulla possibile separazione tra Rete Telecom Italia e Telecom Italia Mercato, una divisione che, per la verità è stata realizzata solo in Gran Bretagna e sulla necessità di un’Authority solerte ed effciente sempre necessaria anche nel caso di Reti concorrenti per evitare fenomeni di cartello come si sono verificati gravemente nella telefonia mobile.
Ad esempio Fastweb ha rallentato e bloccato quasi la sua espansione proprio a causa della mancanza di risorse per gli investimenti e anche Wind non se la passa meglio anche perché non sappiamo in futuro cosa vogliano fare sul fisso gli egiziani che devono rientrare dell’investimento.
In Italia scontiamo il fatto che la Tv è stata sempre e solo quella etere, mentre in Francia e Germania la tv via cavo ha avuto un forte sviluppo e così oggi hanno già le condutture per le fibre ottiche. Un forte fattore di costo per le Reti alternative è quello degli scavi(old economy). Colt Telecom aveva stimato quattromila miliardi di vecchie lire per gli scavi necessari per cablare l’Italia nel 2004 e aveva proposto che se ne facesse carico lo Stato e così dovrebbe essere per il Mezzogiorno se andrà avanti per il progetto Infracom.
Ero io, non mi sono firmato nel commento precedente.
Tolardo
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