Tanti italiani- soprattutto giovani- hanno preso a fare rapidi cambi di operatore, più volte nella stessa settimana, per avere accesso a offerte scontate. Gli operatori sono in allarme e così hanno chiesto aiuto ad Agcom, che ha aperto un’istruttoria a riguardo.
Ironia della sorte: si è ritorta contro gli operatori una strategia che loro stessi hanno ideato per rubare clienti alla concorrenza (cosa opportuna in un mercato super saturo come quello dei cellulari). Dedicano infatti sconti speciali a chi arriva da loro con la portabilità del numero (cioè a chi cambia operatore conservando il numero di cellulare).
Sconti messi bene in vista sui propri siti, tra l’altro: Tim per esempio raddoppia il valore delle ricariche per due anni a chi arriva con la portabilità. Solo per loro dimezza il costo del canone di alcune offerte, inoltre. Ci sono sconti dedicati agli utenti “traditori” anche da Vodafone: 7 euro al mese, invece dei 10 della normale tariffa, per avere 100 minuti verso tutti i numeri (e infiniti verso Vodafone), ad esempio. Costa 12 euro al mese per due anni, anziché 17 euro, la tariffa Wind con 150 chiamate e 150 sms, più internet senza limiti. Peccato- per gli operatori, s’intende- che qualcuno ha trovato una falla nel sistema. Un numero di utenti- che comincia a essere “considerevole” a quanto riferisce Agcom- fa così: entra in un negozio, attiva una sim qualsiasi, e subito dopo chiede la portabilità del numero verso l’operatore che gli interessa davvero. Oppure, addirittura, alcuni lasciano il proprio operatore e poi vi ritornano pochi giorni dopo, per utilizzarne una promozione dedicata a chi fa la portabilità.
Gli utenti sfruttano il fatto che le norme impongono tempi rapidi di cambio operatore (ora tre giorni che fra tre mesi scenderanno a 36 ore, a quanto ha appena stabilito Agcom). Il problema è che per i gestori questi cambi “opportunistici” sono un costo (di attivazione e rapida disattivazione di sim) senza guadagno (non ne ottengono un cliente in più). Sostengono inoltre che il fenomeno sta creando code anormali di richieste di portabilità, ritardando anche quelle degli utenti che non usano questo trucchetto. Agcom per ora ha aperto un’istruttoria che dovrebbe durare “due o tre mesi”, a quanto riferisce a Repubblica. Per poi decidere se e come debellare il fenomeno. Finirà la pacchia per chi risparmia in questo modo? Non è detto, perché Agcom si deve muovere nei paletti della normativa europea, per la quale gli utenti sono tutti uguali quanto a tempi di portabilità (anche se ne fanno tante di seguito).
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