Ci ho riflettuto, ho discusso, ho rielaborato. Sono arrivato a questa conclusione e mi scuso se non è abbastanza sensazionalistica: il testo attuale non è una minaccia alcuna alla libertà di espressione. La consultazione pubblica e il dibattito dei prossimi due mesi devono servire soprattutto a evitare modifiche negative e chiarire alcuni aspetti (in che misura Facebook e Youtube sono impattati? Rientrano nei siti italiani o in quelli esteri?).
Ad oggi, con le esclusioni per il fair use (siti non a scopo di lucro, pubblicazioni solo sporadiche e di piccole parti di opere…) e le eccezioni per i siti esteri, quali sono infatti i due scenari che subiranno l’impatto della delibera (stante l’attuale testo)?
A)I siti italiani con pubblicità e che sistematicamente pubblicano contenuti giudicati illeciti da Agcom…quindi ci lucrano.
B)Blog italiani che hanno pubblicità e che pubblicano video tratti illecitamente dalla tv, interi film e canzoni.
I primi avranno vita meno facile perché ora oltre a essere inseguiti dai detentori di copyright e dalla magistratura dovranno rispondere anche ad Agcom…o andare all’estero. I secondi dovranno stare attenti per rientrare nell’esclusione del fair use. Quindi limitare quelle pubblicazioni per quantità, durata o frequenza. Io sinceramente non ci vedo una restrizione della libertà su internet. A meno di non far coincidere questa con la possibilità di usare contentui pirata conditi da pubblicità. La delibera non colpisce gli utenti che condividono, i siti gratuiti; non oscura nessun sito o trasmissione (questo sì sarebbe censura).
Sì, dà solo 48 ore ai siti (sempre nei casi come A e B) per esprimere le proprie ragioni…dopo però una fase di dibattito tra sito e dententore di diritto d’autore. Possiamo spingere per ampliare questo termine, così da evitare casi frettolosi di siti colpiti da Agcom anche se rientrano nel fair use. Ma per il resto, ragazzi, è una vittoria. Per ora.
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