A me questa storia dei file pedopornografici trovati nel pc di Stasi puzza assai.
Li condivideva su eMule. Mah. Tante cose non tornano
1)Se uno ha quei file non li condivide su server pubblici. Lo si fa di solito tramite chat o server privati.
2)Da quanto tempo avevano il pc di Stasi? E solo adesso scoprono i file, che dovevano essere in bella evidenza, dato che erano condivisi su eMule?
3)Stasi si sarebbe preoccupato di cancellare tante prove e non quei file, ora indicati come possibile movente? Certo, i software della polizia possono avere fatto undelete dei file e scoperti comunque…ma allora non si spiega come abbiano scoperto la condivisione su eMule. E comunque ancora non si spiega perché ci abbiano messo tanto a scoprire i file, anche se erano cancellati. Pare che l’abbiano appena scoperto, perché “da pochi giorni lo studente risulta indagato per i reati di detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico”.
4)ma è mai possibile che ogni volta prendano il pc di uno, qualunque sia l’imputazione, tra omicidio a lesa maesta, trovino file pedopornografici?
{ 13 commenti }
Concordo; puzza di ripicca….
Secondo me si stanno aggrappando a qualcosa per cercare un movente…
Quando scarichi da emule inserisci un termine e poi non sai il contenuto di cosa scarichi ma solo il nome.. è evidente che se l’ha cancellato e lui non era ancora nei casini vuol dire che gli è finito nel mucchio un file di quel tipo x sbaglio e se ne è sbarazzato perchè non gli interessava.
Chi usa Emule si trova perfettamente d’accordo, pure se cerci la patente europea di computerci trovi dentro file porno. Stupidaggini!
Sai nelle sue condizioni è come sparare su una croce rossa…
Ragazzi Io dopo Napster ho smesso…
i ragionamenti di Alessandro non fanno una piega.
Mmh… “pedornografia” (titolo)? 😉
la penso come te, con l’aggiunta che questa cosa di riportare su tutti gli articoli che hanno trovato dei filmati dei due ragazzi (allora fidanzati) in “intimità” credo che se la sarebbero potuta risparmiare, saranno stati anche padroni di farli no? ogni volta che sento queste cose vedo qualcuno che ficca il naso nel mio pc e dentro le mie cartelline e la cosa non mi piacerebbe per niente, ok certo alle cose che servono all’inchiesta, ok alla lotta alla pedopornografia (sembra cmq un film già visto con il padre di Tommy, quando tutti lo immaginavano colpevole) ma il resto sono veramente cose privatissime che dovrebbero essere rispettate.
Ovviamente sono d’accordo con ogni singolo punto.
Tralasciando i discorsi ormai retorici sul degrado dell’informazione, ecco invece la mia soluzione al problema:
http://www.truecrypt.org/
&
http://www.heidi.ie/eraser
Così, se un domani mi dovessero arrestare per eccesso di velocità, almeno non mi accuseranno di essere un pedo-porno-cyber-youtube-tecno-mostro-filo per aver conservato su hard disk le foto del compleanno di mio nipote.
Pedopornografia su e-mule? Bah, che puttanata! Solo un pubblico digiuno di tecnologia e pc come quello italiano, può credere a questa montatura. Infatti ci crede…
Pura e semplice disinformazione in genere da parte di mediaset.
Lo stesso discorso se vi ricordate era emerso nei confronti del padre del piccolo Tommy.
Addirittura gli avevano scoperto un covo segreto.
insomma quando si vuole mettere qualcuno in cattiva luce oppure peggio ancora quando si vuole sviare l’opinione pubblica su cose molto piu importanti, ecco allora che la pedopornografia la fa da padrona o (anche se con argomenti piu leggeri) il gossip, vedi ad esempio Sarko e la Bruni degli ultimi tempi.
Anche a me puzza abbastanza .. Soprattutto enfatizzerei un punto: quando scarichi da eMule non sai mai bene cosa scarichi, quante volte è capitato di trovare file pornografici al posto di altre opere multimediali?!!?!? ..
Anche a me la storia non convince:
1. Innanzitutto, mi chiedo da dove sia uscita la parola “pedopornografia”, ossia se l’hanno usata veramente gli inquirenti oppure soltanto i giornali. La domanda sorge spontanea dal momento che il Codice Penale italiano non contempla il reato di “Pedopornografia”, ma quello di “Pornografia minorile”, dove “minorile” significa minori di 18 anni. Quindi Stasi non può essere accusato di detenzione di materiale pedopornografico, perché il reato non esiste, ma semmai di detenzione di materiale pornografico minorile.
2. La questione non è di lana caprina perché c’è una bella differenza sul piano morale tra scaricare il video amatoriale di una diciassettenne che fa sesso consenziente e scaricare invece il video dove viene violentata una bambina di nove anni. Eppure, paraddossalmente, la legge italiana non fa alcuna differenza tra casi come questi, ragion per cui Stasi, come chiunque altro, sarebbe libero di fare sesso con una 17 enne consenziente, ma rischia il carcere se gli trovano sul computer il video di una 17 enne altrettanto consenziente. Addirittura se due findanzati diciassette anni si filmano e tengono il video nel loro computer possono incorrere nello stesso reato. Mi chiedo dunque di che tipo siano i video nel computer di Stasi: veramente pedopornografici oppure no?
3. La risposta a questa domanda è fondamentale: perché se i video hanno per protagonisti veramente dei bambini, allora è molto difficile pensare che siano stati scaricati per caso, visto che da quel che ne so questi video vengono diffusi in modo clandestino, attraverso particolari siti nascosti a cui si deve accedere tramite apposite password segrete; se invece al contrario Stasi avesse avuto sul computer il video di quale teen minorenne allora è anche possibile che siano stati scaricati per errore o inconsapevolmente (il web è pieno di siti di ragazze spacciate per diciottenni che poi magari non lo sono veramente) o magari volontariamente, ma la cosa non sarebbe poi tutto sommato così grave.
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