Martedì sul corriere della sera un’intervista a Sawiris, padron egiziano di Wind.
Tra l’altro, parla del bisogno di approcciare la nostra cultura per fare affari qui.
Per esempio, abbiamo capito che i politici qui sono ipersensibili sull’occupazione (e ci mancherebbe pure altro, Ndr.). oi abbiamo mille dipendenti più del necessario, ma abbiamo deciso di ristrutturare con un’attenzione sociale, concentrandoci sui risparmi nei costi operativi. Lasceranno solo i dipendenti che lo desiderano.
Si legga: miriamo a ridurre di altri mille dipendenti l’organico, senza licenziamenti in tronco ma spingendo ad abbandonare “di propria volontà”. Come ha fatto finora con i 300 (circa) fuori usciti da Wind. Offerte, incentivi a lasciare. Aut aut e proposte che mettono spalle al muro. Wind ha segato l’ufficio stampa (tutto, mi risulta) di Milano. Anche gente che al momento non aveva alternative se n’è andata. Perché? Perché se l’ufficio stampa di Milano è eliminato si può restare solo a condizione di cambiare città. O magari Paese, vista la struttura proprietaria che fa capo a Sawiris. Il “resti se ti trasferisci” è un ricatto tipico a cui le grandi aziende sottopongono i lavorator; una scappatoia per aggirare le regole sindacali e le leggi sul lavoro. Dovrebbe essere proibito, perché è di fatto un workaround dell’articolo 18.
{ 14 commenti }
Scausa l’OT, ma cosa hai scritto su repubblica???
Internet in ginocchio per un virus???
Alessandro ti stimo molto, ma credimi, se ti leggessi veramente i forum sul tema (html.it, hwupgrade.it…) ti acccorgeresti che la notizia che vi ha passato Telecom è falsa o almeno in parte.
Il vero problema è la rete che è al collasso dopo i recenti upgrade, ma quale virus, trojan etc. etc…
Telecom cerca solo scuse per giustiicare i disservizi degli ultimi mesi:
il Seabone di Roma nelle ore pomeridiane e nei week-end alza il ping alle stelle
i DNS ormai sono un terno al lotto
la navigazione in molti casi è paragonabile ad un 56k…
Mi domando, ma nessuno ha il coraggio di dire realmente le cose come stanno?
Gli altri provider dormono?
Alessandro i forum sono in rivolta contro di voi che fate disinformazione.
Cerca di approfondire, scrivi un articolo e correggi il tiro.
Un tuo assiduo lettore.
Ciao.
Caro Alex hai perfettamente ragione ma è sempre stato così per tutte le aziende che hanno un’organizzazione nazionale: Telecom Italia dal 1984 che si è ristrutturata sempre così: un piano di incentivi per trasferti se no un po’ di mensiolità e te esci, si è passati anche così da circa 100 mila dipendenti a 65.000 e 20.000 se ne sono andati negli ultimi 6-7anni, si è passati dal 97 ad oggi da 105 agenzie, una per provincia e centinaia di centri sparsi sul territorio a una concentrazione del personale su 50 centri, la maggior parte del personale tra Milano e roma, con poche ecezioni come qualche migliaio di tecnici che si porta la macchina a casa, riceve i guasti sul portatile e circa 600 lavoratori del 1254 che sono diventati telelavoratori domiciliari. In moltissimi casi i lavoratori Telecom italia hanno intrapreso azioni legali anche contro gli accordi sindacali che regolavano la mobilità ma, purtroppo, hanno avuto quuasi sempre torto fino in Cassazione mentre stanno avendo più successo le cause intentate contro le esternalizzazioni, l’outsourcing che ha messo fuori Telecom 10.000 dipendenti di archivi, motorizzazione, logistica, servizi immobiliari, gestione del personale, informatica, formazione, etc.
Certo in Wind c’è anche molto personale di cui, furbescamente, l’Enel si è sbarazzato collocandoli lì con miglioramenti vari ed ora ne pagano le conseguenze.
Ragazzi collegandomi proprio alla dichiarazione dell’egiziano…. (scusate la mia irruenza ma ero un ex dipendente del call center di milano e la mia girl ci lavora ancora.. ora ciprete perchè) …se on lo sapete già la Wind ha deciso di esternalizzare il call center di Wind a terzi!!!! Cosa vuol dire? Vi riporto vari annunci presi dai blog già aperti sulla questione:
Riporto il testo pubblicato dai dipendenti Wind della sede di Sesto San Giovanni:
“Salve a tutti, volevamo segnalare l’ennesimo caso di violazione della tutela del lavoratore a seguito della comodità di terziarizzare in out-sourcing il lavoro in Italia.
Infatti, presso l’Azienda Wind (ex Enel) venduta circa 1 anno fa a un industriale egiziano Naguib Sawiris, si sta procedendo a una graduale cessione di alcuni Call Center diretti dell’Area del nord Italia (Milano/Sesto San Giovanni) costituiti solo da lavoratori a tempo indeterminato con anzianità lavorativa oscillante tra i 7 e i 10 anni, molte donne, mamme quasi tutte oltre i trent’anni, ragazzi che avevano trovato il coraggio di lasciare la casa di mamma e papà per la ricerca della propria indipendenza.
Ancora una volta la logica del profitto vince su quella della qualità della vita così con l’intento di trasferire il rischio d’impresa ad altri soggetti economici di non eguale affidabilità, si fa vacillare la certezza di un posto di lavoro, la possibilità di pagarsi un mutuo per la propria casa e la realizzabilità di una famiglia.
Pertanto, chiediamo:
– che venga fatta luce sull’accaduto richiamando l’attenzione mediatica e politica al fine di ottenere un tavolo di trattative in grado di tutelare il contratto a tempo indeterminato, quale prerogativa della professionalità dei lavoratori di Sesto San Giovanni;
– di garantire i livelli occupazionali in Wind e di contrastare le ormai note cessioni di ramo di Azienda, utilizzate per celare licenziamenti di massa;
– la possibilità di una ricollocazione dei dipendenti Wind di Sesto San Giovanni all’interno dell’azienda stessa.”
comunicato stampa rilasciato il 12 gennaio 2007,Roma da SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL
Comunicato:
“Nella giornata odierna le Segreterie Nazionali SLC – FISTEL – UILCOM, unitamente al Coordinamento RSU, hanno incontrato a Roma l’Azienda WIND, che ha illustrato il Piano Industriale 2007.
L’Azienda nei primi 9 mesi del 2006 ha dichiarato il premio utile positivo pari a 56 milioni di € con un ARPU mantenuto stabile a 19 € con un EBITDA in forte crescita per il 2007 e ha comunicato un piano di investimenti pari a 800/900 milioni di € legati a GSM-UMTS-HDSPA in 32 città e lo sviluppo dell’IPTV.
Pur trattandosi di un’azienda in crescita negli Asset Customer-Operation-Rete e IT ha rilevato la necessità di un diverso modello organizzativo nell’ambito Customer-Operation che prevede la riduzione da 5 a 4 Call-Center e la conseguente terziarizzazione dei Call-Center di Sesto San Giovanni costituito da 275 lavoratori (sia Corporate che Consumer).
Le Segreterie Nazionali SLC-FISTEL-UILCOM unitamente al Coordinamento RSU, di prossima convocazione, hanno espresso forte contrarietà al progetto di cessione di ramo, anche a fronte dei risultati positivi dichiarati dalla stessa azienda.
Pertanto le OO.SS hanno deciso di mobilitare i lavoratori di WIND aprendo le procedure di raffreddamento e dando mandato alle RSU/Strutture Territoriali di effettuare le assemblee con i lavoratori.
LE SEGRETERIE NAZIONALI
COORDINAMENTO RSU
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL”
Oggi è stata una giornata molto calda presso la sede di Sesto San Giovanni. Stasera ci sarà un servizio su telelombardia alle 19.00.
Se interessa.
Prof.Spalmalacqua
Ciao, sono una delle mamme di Sesto San Giovanni che Wind ha deciso di scaricare… volevo solo informarvi che oggi potete leggere di noi sul corriere della sera a pag. 34.
NON MOLLEREMO MAI!!!!!!
Purtroppo il fenomeno delle esternalizzazioni sta dilagando nel nostro Paese. Io ero un dipendente Siemens S.p.A. “spostato” con altri 210 dipendenti circa in un’altra società del gruppo tedesco creata appositamante per ridurre il numero dei dipendenti. Dopo circa tre mesi buona parte dei miei colleghi sono stati incentivati ad uscire volontariamente dall’azienda e io sono tra i restanti 56 che sta per essere ceduto alla vox2web S.p.A. Questo nome non vi dirà probabilmente niente, ma vi dirà di più se aggiungo che è una delle società del gruppo Omnia Network, proprio come la Omnia Service Center s.r.l. alla quale Wind vuole cedere il C.C. di Sesto S. Giovanni. Ora mi chiedo come sia possibile che un’azienda conti di espandersi e sopravvivere con continue acquisizioni di rami d’azienda. Se cercate un po’ in giro nella rete vi accorgerete infatti che Wind e Siemens non sono le uniche realtà che hanno avuto a che fare con Omnia in tal senso. Tutto ciò induce a pensare che le acquisizioni siano sono manovre economiche attuate dalle aziende per aggirare quelli che sono i diritti dei lavoratori che sono sempre meno tutelati. Mi fa piacere vedere però che la risposta dei lavoratori e sindacati Wind è stata forte e decisa a differenza di quella avuta nella mia azienda.
Se non lo sai è stato segato anche l’ufficio stampa wind di Marghera e stanno tentanto di chiudere quello di Napoli… vogliono accentrare tutto a Roma
Purtroppo sta per succedere.
Tutti i dipendenti ex SIEMENS ceduti a VOX2WEB del gruppo OMNIA NETWORK stanno per essere licenziati (fine anno 2008).
Ma quello che fà più incazzare è che vanno via senza ammortizzatori sociali perchè (secondo OMNIA) il commercio non ha ammortizzatori sociali (CIG e Mobilità)
RIVOLUZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
sono una ex telecom italia, prima trasferita coattivamente a Napoli e poi volontariamente ho accettato la mobilità. Sono passati 8 anni; è ancora dura. Mi auguro che tutti gli altri siano più forti di me e superino le difficoltà. Un abbraccio.
Excluding entire asset classes could be a tough sell, some financial advisers say.
Investors really should be asking instead whether an asset class is performing
mainly because it should.
“You can build a low-volatility portfolio of hedge funds, and they’re going to end up consistent return,” Mr.
Stackman of UBS said. “But you’re to not get the generous returns the S.
& P. have been supplying you with since 2009.”
That will be around 2 percent each year for hedge funds versus about 18 percent
for any S. & P. 500. And plenty of asset classes are in possession of has a good
run.
There’s another cautionary argument on private investments.
Simply because they’re inherently risky, correctly undertaken only from
the most experienced investors.
Michael W. Sonnenfeldt, founder and chairman of Tiger 21, a trade club if you have $10 million to $1 billion, said the
group’s 630 members had increased their investments in private equity and real estate.
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on this subject matter, it may not be a taboo subject but generally people don’t talk
about these topics. To the next! Cheers!!
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